venerdì 1 novembre 2019

Poesie per novembre VI


Ecco novembre, “la stagione spoglia” che la poetessa Margherita Guidacci, madre china sull’ultima nata, paragona alla vecchiaia. Mese di grigiori e di nebbie, di cieli argentei e piogge, che intristisce il poeta Olindo Guerrini.

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FOTOGRAFIA © CAFEPAPMPAS/PIXABAY

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MARGHERITA GUIDACCI

MOLTE VOLTE NOVEMBRE È RITORNATO

Molte volte Novembre è ritornato
Nella mia vita, e questo che oggi ha inizio
Non è il peggiore: quieto
Benché non privo di apprensioni. China
Mi trova su una culla, dove l'ultima
Mia nata dorme il misterioso
Profondo sonno dell'infanzia, ancora
Ospite più che cittadina in questo
Nostro mondo per lei straniero. Sento
La dolce ondata del latte salirmi
Al seno: tenerezza
Che di sé gonfia tutte le mie fibre,
Dilata i miei confini. Qui lo stanco
Sangue si rifà puro a una segreta
Sorgente, si rifà vergine e può
Calmar la sete di vergini labbra.
Il mio corpo è strumento di miracolo
Come già fu nel dare vita. Il seno
È la collina favolosa, scorrono
I fiumi d'abbondanza in un'età
D'oro, che segnerà
Per la creatura ignara il più profondo
Alveo della memoria, a cui più tardi
Ritornerà nel sogno o nel dolore...
Per lei intatta è l'immagine; per me
Che ne sono occasione, la scolora
Già il tempo, amaramente. È forse l'ultima
Volta che ho un figlio al seno, poiché incalzano
Gli anni ad inaridire
La mia linfa. Oggi sono
Ancora un vivo albero, frusciante
Di foglie, benedetto
Di succhi, ma in cammino è la stagione
Spoglia che su di me si chiuderà.
Tanto più dolce è questa sosta, prima
Ch'io stessa sia l'autunno: pure un'ombra
Di presagio la vela e di paura.
Il passo si stende alle mie spalle
Come una lunga via. So del futuro
Solo una cosa: che difficilmente
Potrà uguagliare per me la durata
Del tempo ch'è trascorso.

(da Poesie, Rizzoli, 1965)

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OLINDO GUERRINI

NOVEMBRE

Addio sorrisi dell’albe rosate,
Addio tramonti che d’oro parte!
Novembre porta le tristi giornate
E delle nebbie la bigia quïete!

Gli uccelli migran in file serrate
Cercando a volo contrade più liete,
Ma noi restiamo, calcando immutate,
Sul fango vecchio, le vie consuete.

Restiamo e sempre le stesse infinite
Noie e le stesse speranze remote
C’infliggeranno le stesse ferite.

Finché abbassando le teste canute,
Chinando al suolo le pallide gote,
Qui marcirem come foglie cadute.

(da Rime di Argia Sbolenfi, Zanichelli, 1897)

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LA FRASE DEL GIORNO
Novembre (s.m.). L'undicesima frazione di dodici parti di noia.
AMBROSE BIERCE, Dizionario del diavolo




Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992), poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni’60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti John Donne, Emily Dickinson, T.S. Eliot ed Elizabeth Bishop.


Olindo Guerrini, noto anche con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti e con altri nomi d'arte come Argìa Sbolenfi, Marco Balossardi, Giovanni Dareni, Pulinera, Bepi e Mercutio (Forlì, 4 ottobre 1845 – Bologna, 21 ottobre 1916), poeta e scrittore italiano, esponente della poesia realista di epoca positivista si dedicò alla lirica intimista, alla poesia dialettale e satirica tra Decadentismo e Scapigliatura.


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