giovedì 20 giugno 2019

Sorpreso e raddolcito


GIUSEPPE UNGARETTI

RISVEGLI

Mariano, il 29 giugno 1916

Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me

Sono lontano colla mia memoria
dietro a quelle vite perse

Mi desto in un bagno
di care cose consuete
sorpreso
e raddolcito

Rincorro le nuvole
che si sciolgono dolcemente
cogli occhi attenti
e mi rammento
di qualche amico
morto

Ma Dio cos’è?

E la creatura
atterrita
sbarra gli occhi
e accoglie
gocciole di stelle
e la pianura muta

E si sente
riavere


(da II porto sepolto, Stabilimento tipografico friulano, dicembre 1916)

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“Il porto sepolto è ciò che di segreto rimane in noi indecifrabile” scrisse Giuseppe Ungaretti a proposito di questa raccolta di guerra, edita da Ettore Serra nel 1916 e confluita poi nell’Allegria. “Risvegli” è la traccia poetica scelta dal Ministero per la prova d’italiano alla maturità 2019: un testo che giocoforza rientra in quella definizione, che presenta un uomo catapultato dentro la guerra in una natura a lui estranea e che prende coscienza di quella situazione e si interroga sulla condizione umana. Quei risvegli non sono soltanto il ridestarsi dal sonno ma sono anche un risveglio interiore, un riportare alla luce le proprie emozioni come gli archeologi riportarono alla luce il porto sepolto di Alessandria d’Egitto, città natale del poeta.

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FOTOGRAFIA © ZAVAN

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LA FRASE DEL GIORNO
Chiuso fra cose mortali / (Anche il cielo stellato finirà) / Perché bramo Dio?
GIUSEPPE UNGARETTI, L’Allegria




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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