RACHEL BLUWSTEIN
PIÙ DI UNA VOLTA, D’ESTATE
Più di una volta, d’estate, quando il giorno finisce,
alla fievole luce del tramonto,
venivo da te per lunghi periodi
e ascoltavo la voce del tuo canto:
"Piccola e povero è la mia casa
e in essa vivo solitario… "
Quel ricordo splende e vive in me,
quel silenzio, la tenerezza
e la triste dolcezza che il tuo canto
sapeva versare sull'anima.
"Piccola e povera è la mia casa
e in essa vivo solitario… "
E a volte mi sembra, quando il giorno finisce,
quando la malinconia delle ombre mi sovrasta,
che ancora come un tempo mi giunga all’orecchio
quell’ingenua melodia:
"Piccola e povera è la mia casa
e in essa vivo solitario…"
(da Poesie, 1935)
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La nostalgia, dolce e triste al contempo, che ci colpisce quando siamo più sensibili, nella luce arancione di un tramonto, nell’ultimo oro del crepuscolo: ne cade preda anche la poetessa russa naturalizzata israeliana Rachel Bluwstein, ed è un ricordo ormai perduto di un tempo quando bastava un canto udito, un’ingenua melodia, a sentirsi felici.
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FOTOGRAFIA © FREE PHOTOS/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Catturerò lo sguardo dei tuoi occhi, / lo catturerò e lo rinchiuderò in una poesia.
RACHEL BLUWSTEIN
Rachel Bluwstein (Saratov, Russia 2 ottobre 1890- Tel Aviv, 16 settembre 1931), poetessa russa naturalizzata israeliana. Conosciuta e venerata in Israele anche solo come Rachel o Poetessa Rachel: è stata uno dei primi autori a scrivere in ebraico, lingua di cui padroneggiò sia i registri più colloquiali, sia le più complesse sfaccettature del linguaggio biblico.
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