QEYSAR AMINPOUR
APPUNTI PERSI
Dove sono dunque?
Ho messo sottosopra
più volte le mie carte:
documenti d’ufficio, il conto degli straordinari e dei recuperi,
le carte di credito,
gli inviti ai matrimoni e le partecipazioni ai lutti,
bollette di acqua, luce ed altre,
buste paga, l’assicurazione, multe e buoni pasto,
lettere circolari,
lettere ufficiali e di circostanza,
lettere personali e confidenziali di referenza,
ricevute di rate di mutuo,
rate mai terminate, infinite…
Dove sono allora?
Ho messo sottosopra
più volte le tasche sgualcite:
alcuni biglietti piegati,
vecchie banconote stropicciate,
monete annerite,
scontrini della spesa,
acquisti per la casa…
Ma dove sono dunque,
gli appunti persi, utili per l’immortalità.
(da Poesia, n. 273, Luglio-Agosto 2012 - Traduzione di Chiara Riccarand)
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Un elenco di carte e documenti che si possono trovare nelle case di ognuno di noi e che rappresentano la nostra vita, i rapporti con il mondo del lavoro, con la società, con la burocrazia, con i consumi. E un elenco di cose che possiamo trovare nelle tasche: denaro, ricevute, scontrini che testimoniano il nostro rapportarci con il mondo. Eppure, quello che davvero ci serve, dice il poeta iraniano Qeysar Aminpour, lo abbiamo smarrito.
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PATTON WILSON, "AUTORITRATTO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Necessariamente / con un suono dal silenzio / e per sempre sospeso / tra due precipizi / cammino; / il mio destino è scrivere.
QEYSAR AMINPOUR
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