martedì 4 giugno 2019

Il tempo del tuo corpo


EUGENIO MONTEJO

IN UN ALTRO MERIDIANO

Non raggiungo il tempo del tuo corpo
sono nato lontano, in un paese che è aria, nuvola, notte
anche se mi ascolti da vicino.
Sono nato fuori dal tempo del tuo sorriso, dei tuoi occhi, in un altro meridiano.
Ci amiamo da mare a mare,
da una stella all’altra.
non importa che oggi mi sieda al tuo fianco.

Anche se ti svegli nuda qui con me
il tuo tempo avanza,
il tempo delle tue mani, del tuo viso;
sono accanto alla tua ombra e non riesco a raggiungerti.
Restano lontane le ore del tuo amore,
sotto una luce di neve,
in una città che non conosco.

Le nostre vite si raggiungono, si confondono,
si scambiano singhiozzi, baci, sogni
ma siamo lontani miglia l’uno dall’altra,
forse in secoli diversi
su due pianeti erranti che si cercano
stanchi di non trovarsi.


(da Papiri amorosi, 2002)

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L’eco remota degli astri che circondano la terra, l’illusione del tempo e dello spazio che si fondono e si dividono su meridiani e dimensioni differenti vengono a turbare la relazione amorosa del poeta venezuelano Eugenio Montejo: con verso limpido ed essenziale, traccia questa impossibilità di amare che è forse la lontananza dell’insensibilità.
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RENÉ MAGRITTE, GLI AMANTI

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LA FRASE DEL GIORNO
Il suo amore non mi accompagna in questo buio / ed era la mia unica lampada.
EUGENIO MONTEJO, Papiri amorosi




Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.


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