martedì 23 aprile 2019

Di cielo e mare


ROBERT CREELEY

MARE


Sempre
per dormire,
l’acqua che ritorna.

*

Lo scoglio resta ritto,
pensando.

*

Bambino e cane
costeggiano
la spiaggia.

*

Torna, prima
onda che ho visto.


*

Un anziano
vicino all’acqua, pantaloni
marroni arrotolati,
gambe e capelli bianchi.

*

Leggere nuvole
velate cominciano
ad andare alla deriva
sopra il sole
impercettibilmente.


*

Bastone conficcato
nella spiaggia, scarpe,
maglione, sigarette.


*

Non c’è altra casa
dove andare.


*

Ma quella linea,
di cielo e mare,
è qualcos’altro.


*

Addio, acqua -
fino a un altro giorno.


(da Più tardi, 1979)

.

Con quello che L.M. Rosenthal definisce “un ritmo personale, nel senso che la scoperta di un equivalente esterno dell’io narrativo è sentita come il vero oggetto della poesia” il poeta statunitense Robert Creeley descrive il mare attraverso una serie di sensazioni originate dall’osservazione.

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FOTOGRAFIA © CELICODE

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LA FRASE DEL GIORNO
Spero di scrivere quello che non so.
ROBERT CREELEY




Robert Creeley (Arlington, Massachusetts, 21 maggio 1926 – Odessa, Texas, 2 aprile 2005), poeta statunitense, tra i maggiori esponenti della lirica postmoderna. Viaggiò in Europa e Asia vivendo per quarant’anni in Giappone, dove apprese la filosofia buddhista e lo zen. È spesso accostato ai poeti della Black Mountain, pur essendone lontano stilisticamente.


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