ROBERT CREELEY
MARE
Sempre
per dormire,
l’acqua che ritorna.
*
Lo scoglio resta ritto,
pensando.
*
Bambino e cane
costeggiano
la spiaggia.
*
Torna, prima
onda che ho visto.
*
Un anziano
vicino all’acqua, pantaloni
marroni arrotolati,
gambe e capelli bianchi.
*
Leggere nuvole
velate cominciano
ad andare alla deriva
sopra il sole
impercettibilmente.
*
Bastone conficcato
nella spiaggia, scarpe,
maglione, sigarette.
*
Non c’è altra casa
dove andare.
*
Ma quella linea,
di cielo e mare,
è qualcos’altro.
*
Addio, acqua -
fino a un altro giorno.
(da Più tardi, 1979)
.
Con quello che L.M. Rosenthal definisce “un ritmo personale, nel senso che la scoperta di un equivalente esterno dell’io narrativo è sentita come il vero oggetto della poesia” il poeta statunitense Robert Creeley descrive il mare attraverso una serie di sensazioni originate dall’osservazione.
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FOTOGRAFIA © CELICODE
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LA FRASE DEL GIORNO
Spero di scrivere quello che non so.
ROBERT CREELEY
Robert Creeley (Arlington, Massachusetts, 21 maggio 1926 – Odessa, Texas, 2 aprile 2005), poeta statunitense, tra i maggiori esponenti della lirica postmoderna. Viaggiò in Europa e Asia vivendo per quarant’anni in Giappone, dove apprese la filosofia buddhista e lo zen. È spesso accostato ai poeti della Black Mountain, pur essendone lontano stilisticamente.
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