giovedì 18 aprile 2019

Centenario di Juan Rodolfo Wilcock


Cento anni fa come ieri, il 17 aprile del 1919 nasceva a Buenos Aires Juan Rodolfo Wilcock: da giovane fu nella cerchia di Jorge Luis Borges e fu critico letterario e traduttore. Nel 1957 si stabilì in Italia, dove era stato per la prima volta nel 1951. Riuscì a cambiare immediatamente pelle e a scrivere in italiano, con eleganza e leggerezza, con quello che Elio Pecora definì “un timbro agrodolce”.
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JUAN RODOLFO WILCOCK INTERPRETA CAIFA NEL “VANGELO SECONDO MATTEO” DI PASOLINI

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A MIO FIGLIO

Abbi fiducia nella vita
e non nelle ideologie;
non ascoltare i missionari
di quest’illusione o quell’altra.

Ricorda che c’è una sola cosa
affermativa, l’invenzione;
il sistema invece è caratteristico
della mancanza d’immaginazione.

Ricorda che tutto accade
a caso e che niente dura,
il che non ti vieta di fare
un disegno sul vetro appannato,

né di cantare qualche nota
semplice quando sei contento;
può darsi che sia un bel disegno,
che la canzone sia bella:

ma questo non ha certo importanza,
basta che piacciano a te.
Un giorno morirai; non fa niente,
poiché saranno gli altri ad accorgersene.

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AMANTI

L’amore che fa dolce chi aspro era
non si concede ai gregari.
L’amore che ordina le varie percezioni
non resiste alle musiche volgari.
L’amore che fa azzurri l’acqua e l’aria
non può tutto transustanziare.
L’amore che dà senso al mondo esterno
ama il silenzio, la solitudine, il mare


Tu fuso di fuoco interno,
casta rosa radioattiva,
che il transitorio in eterno
muti nella fiamma viva,
effluvio della materia
per te spirito rifatta,
e della nostra miseria
singola ricchezza astratta,
tu brace di ghiaccio emani
la tua immortalità
solo a chi ha pure le mani
dalla comune viltà.

(da Poesie, Adelphi, 1980)

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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore che dà senso al mondo esterno / ama il silenzio, la solitudine, il mare.
JUAN RODOLFO WILCOCK, Poesie




Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 17 aprile 1919 – Lubriano, 16 marzo 1978), poeta, scrittore, critico letterario e traduttore argentino naturalizzato italiano. La sua vita può essere divisa in due parti: quella vissuta in Argentina fino al 1957, con sei raccolte, e quella successiva, a Roma e Lubriano. Scrisse in spagnolo e italiano.


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