NANOS VALAORITIS
COSA ABBIAMO PERDUTO COSA ABBIAMO GUADAGNATO
Abbiamo perduto tutto - le fabbriche le case
le automobili - gli stipendi - la nostra indipendenza
gli impieghi nell’amministrazione pubblica -
la dignità - la pensione -
le vacanze - le indennità - il lavoro -
le gratifiche di Pasqua e di Natale
la speranza nel futuro nostro
e dei nostri figli - la reputazione
la credibilità - le azioni societarie -
il nostro Paese - le obbligazioni e gli euro
ci sono rimasti i debiti - le tasse - l’ansia -
l’umiliazione - gli annunci di ricerca
dei posti di lavoro - la disperazione -
e gli anniversari - i compleanni
le feste di Pasqua e di Natale
gli onomastici - i matrimoni
i battesimi - i funerali - il cinema - le soap-opera
le commemorazioni dei defunti - i divorzi
il totocalcio - la lotteria. I prestiti - l’amarezza -
l’affitto - le bollette della luce con in più -
le imposte sugli immobili - le bollette
del telefono e dell’acqua, le spese condominiali
le tasse scolastiche per i figli
e i libri che per loro non ci sono -
e la nostra Malinconia per le
cose mondane - la tristezza - il calcio!
le barzellette - le frecciatine - i litigi
le zuffe - le commedie
le tragedie - le isole - i monti
il cielo - il mare
non seminato
sul lido del mare infecondo
di Omero
11 novembre 2011
(da Carnevale amaro, 2013 - Traduzione di Nicola Crocetti)
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“Ogni poesia dovrebbe intitolarsi Attimo” chiosava Wislawa Szymborska. A maggior ragione vale per questa, che ho trovato sul numero 287 di Poesia: è un istant book della crisi economica che attanaglia il mondo e che ha colpito in particolar modo certi paesi, come la Grecia, sull’orlo del tracollo nel 2011: Nanos Valaoritis, novantaduenne poeta greco, osserva dal di dentro il disgregarsi del suo paese sotto i colpi di mannaia dei vari governi succedutisi, agli stipendi, all’economia, alla pubblica amministrazione ellenica. Il suo elenco è un registro del dare e dell’avere e rappresenta una situazione desolante: “Scrivo come dopo l’esplosione di un vulcano. Le mie poesie sono come i residui della lava nei campi, e di muovono tra le città devastate - Santorini, Pompei - in rapporto alla catastrofe odierna”.
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LA FRASE DEL GIORNO
I poeti hanno detto: basta / con gli encomi agli opliti - / lanciamo anche noi poeti / un eroico assalto.
NANOS VALAORITIS, Carnevale amaro
4 commenti:
Uh! Che triste realtà.
Le forti difficoltà economiche portano spesso a calpestare la dignità dell'uomo. C'è chi ne approfitta e chi non riesce a superarla e, come in una guerra sotterranea, miete le sue vittime.
Brutta storia..
-Liolucy
questa crisi infinita è devastante, ha avuto gli effetti di una guerra non combattuta
!:(
...che messaggio....non da msm.
ciaoo Vania
è il messaggio che dal 2008 riceviamo ogni giorno
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