ALFONSINA STORNI
LA CAREZZA PERDUTA
Mi sfugge dalle dita la carezza senza motivo,
mi sfugge dalle dita. Nel vento, quando passa,
la carezza che vaga senza destino o meta,
la carezza perduta, chi la raccoglierà?
Stasera potrei amare con pietà infinita,
potrei amare il primo che incontrerò per strada.
Nessuno passa. Immoti, soli, i sentieri fioriti.
La carezza perduta qui attorno vagherà.
Viandante, se ti baciano sugli occhi questa notte,
se i rami son trascorsi da un docile sospirare,
se ti preme le dita una piccola mano,
che ti afferra e ti lascia, ti prende e se ne va,
se mano non vedrai, né la bocca che bacia,
ed è l’aria che tesse l’illusorio baciare,
oh viandante che come il cielo hai gli occhi
me confusa nel vento saprai rintracciare?
(da Languore, 1920 - Traduzione di Silvio Raffo)
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È un desiderio d'amore quello che prova la poetessa argentina Alfonsina Storni. Desiderio di amare e di essere amata. Ma quel sentimento di calore umano resta inespresso, si disperde vanamente, va inesorabilmente perduto se nessuno riesce a coglierlo.
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HENRI MATISSE, "RAGAZZA ALLA FINESTRA, TRAMONTO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Sono un'anima nuda in questi versi, / un'anima nuda che, angosciata e sola, / lascia i suoi petali sparsi.
ALFONSINA STORNI
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Alfonsina Storni Martignoni (Sala Capriasca, Svizzera, 22 maggio 1892 – Mar del Plata, 25 ottobre 1938), poetessa, drammaturga e giornalista argentina, esponente del modernismo. È nota per il suo stile letterario unico e per la sua audacia nell'affrontare argomenti all'epoca tabù.
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