VICTOR BOTAS
ORA
Una donna dagli occhi verdi camminerà ora
lungo Tottenham Court Road verso Oxford Street.
Un'altra, con i capelli neri, attraverserà ora
Via dei Fori Imperiali, con il Colosseo sullo sfondo.
Una terza probabilmente esce dalla bocca
della metropolitana di Parigi, proprio di fronte all'Etoile.
A Madrid, ci sarà una giovane ragazza che flirta eccitata
mentre beve una birra in un bar di Rosales,
vicino al tempio egizio:
E tu, my rose, my rose?
Forse
in questo momento stai guardando
il mare e non capisci
che lo porti tutto nei tuoi occhi.
Nel frattempo,
io ostinatamente ammazzo il tempo
in questa stanza grigia davanti a questo foglio.
(da Le rose di Babilonia, 1994)
.
La lontananza dell'amore e la sopravvivenza della poesia alla vita sono i temi preferiti da Victor Botas, poeta spagnolo della Generazione del '77. E li lega in questi versi in cui - come dentro scatole cinesi - lo sguardo poetico si muove come una macchina da presa in carrellate che inquadrano alcune donne che si muovono in varie parti del mondo per approdare infine all'amata, alla "my rose" che si trova chissà dove mentre l'autore scrive.
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FOTOGRAFIA © STOCKSNAP/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Sarà sola, / come soli sono coloro che, in un modo / o nell'altro, forse sono diversi. / E non sospetterà che un pomeriggio / mi stava dettando una poesia.
VICTOR BOTAS, Retorica
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Víctor Botas (Oviedo, 24 agosto 1945 - 23 ottobre 1994), poeta e scrittore spagnolo appartenente alla generazione poetica del '77. La sua opera si inserisce in un secondo periodo generazionale i cui autori non hanno seguito la "dissidenza" dei poeti più recenti, ma hanno cercato di modulare le tradizioni precedenti senza rompere con esse.
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