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martedì 22 aprile 2025

Quelli usati


BERTOLT BRECHT

FRA TUTTI GLI OGGETTI

Fra tutti gli oggetti i più cari
sono per me quelli usati.
Storti agli orli e ammaccati, i recipienti di rame,
i coltelli e forchette che hanno di legno i manici,
lucidi per tante mani: simili forme
mi paiono di tutte le più nobili. Come le lastre di pietra
intorno a case antiche, da tanti passi lise, levigate,
e fra cui crescono erbe, codesti
sono oggetti felici.
Penetrati nell’uso di molti,
spesso mutati, migliorano forma, si fanno
preziosi perché tante volte apprezzati.
Persino i frammenti delle sculture,
con quelle loro mani mozze, li amo. Anche quelle,
vissero per me. Lasciate cadere, ma pure portate;
travolte sì, ma perché non troppo in alto stavano.
Le costruzioni quasi in rovina
hanno l’aspetto di progetti
incompiuti, grandiosi; le loro belle misure
si posson già indovinare; non hanno bisogno
ancora della nostra comprensione. E poi
han già servito, sono persino superate. Tutto
questo mi fa felice.

(da Poesie, Einaudi, 1959 - Traduzione di Ruth Leiser e Franco Fortini)

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Non è la materia che determina il valore degli oggetti, neanche l'utilità. È qualcosa di inafferrabile, quello che chiamiamo valore affettivo, ma anche l'abitudine, oppure può intervenire un'inesplicabile senso estetico o la condizione perduta dell'oggetto stesso. E questo loro valore fa felice il poeta tedesco Bertolt Brecht, che, come nota Henri Lefebvre: "ha percepito il contenuto epico della vita di tutti i giorni: la durezza di azioni ed eventi, la necessità di giudicare. A questo si aggiunga una astuta consapevolezza dell'alienazione da ritrovare nella vita quotidiana".

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ANDREY MOROZOV, "NATURA MORTA CON TEIERA E ROSE"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La vita mi ha insegnato che, come ogni amore non corrisposto, anche quello per le cose alla lunga si paga.
ADOLFO BIOY CASARES, Dormire al sole

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Eugen Bertolt Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino Est, 14 agosto 1956), teorico del teatro, poeta, regista e drammaturgo tedesco, è noto soprattutto per le opere teatrali: “L’opera da tre soldi”, “Madre Coraggio e i suoi figli”, “Vita di Galileo”.


2 commenti:

Antonilla ha detto...

Approvo tutto, tranne il fatto che Chainika I Rozami, a quanto pare, non esiste e che non si tratti di un dipinto, ma di wallpaper.

DR ha detto...

Non so da dove mi sia saltato fuori Chainika I Rozami. Sono andato a controllare e mi risulta essere opera di Andrey Morozov, su Fine Art America e anche su Amazon