domenica 13 agosto 2023

Sette operai cinesi


FRANCO FORTINI

SONETTO DEI SETTE CINESI

Una volta il poeta di Augsburg ebbe a dire
che alla parete della stanza aveva appeso
l’Uomo del Dubbio, una stampa cinese.
L’immagine chiedeva: come agire?

Ho una foto alla parete. Vent’anni fa
nel mio obiettivo guardarono sette operai cinesi.
Guardano diffidenti o ironici o sospesi.
Sanno che non scrivo per loro. Io

so che non sono vissuti per me.
Eppure il loro dubbio qualche volta mi ha chiesto
più candide parole o atti più credibili.

A loro chiedo aiuto perché siano visibili
contraddizioni e identità fra noi.
Se un senso esiste, è questo.

(da L’ospite ingrato primo e secondo, Marietti, 1985)

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La visione di Franco Fortini è fortemente politica. Questo – scriveva Mengaldo – costituisce un grosso ostacolo alla comprensione della sua poetica. Eppure qui, in questo sonetto del 1975 in cui rileva la distanza tra il suo essere borghese occidentale e gli operai della Cina rivoluzionaria di Mao, appare il senso dello scrivere. E il fatto che la fotografia sia appesa nello studio del poeta – così come Bertolt Brecht aveva una stampa cinese – è segno di quella consapevolezza: “Quel che si è andati a cercare in Cina (…) era una novità di rapporti tra gli uomini (…) rapporti che sono diversi e migliori di quelli vigenti tra noi”.


FOTOGRAFIA © CGTN

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  LA FRASE DEL GIORNO   

Voialtri volete rifare il mondo perché non sapete fare voi stessi.
FRANCO FORTINI, Asia Maggiore.

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Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.


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