domenica 6 agosto 2023

Un cavallo che era a Hiroshima


EUGENIO MONTEJO

OGGI, 6 AGOSTO

Nel dipinto di Uccello c'è un cavallo
che era a Hiroshima.
Nessuno lo vede quando scompare
quando i suoi occhi bevono l'ombra
sugli zoccoli che vengono polverizzati.

Uccello ha lasciato un’arcaica mappa
della guerra, con armi innocenti.
Non dipingeva aerei o siluri,
Non sapeva dei sottomarini.
la sua morte passava dal grigio al rosso al verde.

Solo il cavallo in questo 6 agosto
è calzato di vecchie cicatrici,
solo le sue zampe portano nella notte
la desolazione dello sterminio.

È un cavallo arcigno, legato a un albero,
sempre pronto con la sua sella,
Uccello lo ricoprì con strati di vernice,
lo cancellò dal suo secolo,
e oggi aspetta in fondo alla stalla
con i cavalieri dell'apocalisse.

(da Qualche parola, 1976)

.

Il poeta venezuelano Eugenio Montejo osserva un celebre dipinto di Paolo Uccello, uno dei tre momenti della Battaglia di San Romano combattuta tra fiorentini e senesi il 2 giugno 1432 e ne trae una riflessione sull’evoluzione della guerra: gli scontri di cavalleria pesante di allora – le cronache parlano di almeno 4000 cavalieri e 2000 fanti per i fiorentini, che misero in rotta i senesi, le cui forze restano sconosciute – sono quasi “armi innocenti” rapportati con la bomba nucleare del 6 agosto 1945, quella che distrusse Hiroshima e inaugurò l’età atomica portando la consapevolezza che uno scontro con tali armi di distruzione di massa potrebbe portare all’apocalisse.


PAOLO UCCELLO, “DISARCIONAMENTO DI BERNARDINO DELLA CIARDA”, 1438

.


  LA FRASE DEL GIORNO   

Tu che poi leggerai, in un altro secolo: /  misura i tuoi dèi con i nostri, / sillaba il ruvido silenzio.
EUGENIO MONTEJO, Territudine

.



Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.


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