CARME GUASCH
CAMERA
Parigi era una camera.
L’amore era una camera
con le farfalle grigie
sulle pareti pallide.
Parigi era una pioggia
fitta ed estenuante,
che riempiva di stelle
la notte senza luna.
L’amore era una pioggia
di parole inventate
e calde tenerezze
sulla pelle estatica.
Parigi vecchio sogno
lacerato all’alba,
mani come farfalle
sgraziate che tentavano
audaci traiettorie
sulle fiamme del sangue.
La notte era una camera
minuscola, perduta,
enorme, traboccante,
insonne, tremolante,
silenziosa, sfinita.
Il mondo era una camera.
Noi eravamo il mondo.
(da Interni, 1997)
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Gli amanti vivono come dentro una bolla: tutto il resto rimane fuori dalla coppia, racchiusa dalle parentesi dell’amore – si dice del resto che l’amore sia un egoismo a due. È quello che accade ai protagonisti di questa poesia della scrittrice catalana Carme Guasch: la camera di Parigi mentre fuori piove diventa l’universo intero, almeno per quella notte.
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FOTOGRAFIA © PATRICIA FF
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho sempre trovato la felicità nella chimera, mai nel possesso. Ho amato il desiderio più che la realtà.
CARME GUASCH, Treno di cenere
Carme Guasch i Darné (Figueras, 3 ottobre 1928 - Badalona, 22 agosto 1998), poetessa e scrittrice spagnola. Dedicatasi all’insegnamento della lingua e della letteratura catalana, iniziò a pubblicare sul finire degli Anni ‘60, coltivando particolarmente il sonetto.
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