giovedì 5 maggio 2022

Forse memoria siamo


FRANCO LOI

SÈM POCA ROBA, DIU, SÈM SQUASI NIENT

Sèm poca roba, Diu, sèm squasi nient,
forsi memoria sèm, un buff de l’aria,
umbría di òmm che passa, i noster gent,
forsi ‘l record d’una quaj vita spersa,
un tron che de luntan el ghe reciàma,
la furma che sarà d’un’altra gent…
Ma cume fèm pietâ, quanta cicoria,
e quanta vita se porta el vent!
Andèm sensa savè, cantand i gloria,
e a nüm de quèl che serum resta nient.


Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente,
forse memoria siamo, un soffio d’aria,
ombra degli uomini che passano, i nostri parenti,
forse il ricordo d’una qualche vita perduta,
un tuono che da lontano ci richiama,
la forma che sarà di altra progenie…
Ma come facciamo pietà, quanto dolore,
e quanta vita se la porta il vento!
Andiamo senza sapere, cantando gli inni,
e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente.

(da Liber, Garzanti, 1988)

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Il poeta Franco Loi, in un’intervista alla Lettura del 24 agosto 2014, raccontava, partendo da una citazione di Dante: “«I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch’e’ ditta dentro vo significando» scrive nel Purgatorio. Mi spira significa mi alita, mi soffia. È l’amore per le cose, per la vita. Allora, quando amor mi spira, trascrivo e prendo nota. Tutto può spingerti a scrivere: la natura, l’amore per una donna, l’amicizia, la morte… La poesia è il momento in cui ti congiungi con l’ignoto, con il mistero, anche con Dio. Scrivi perché è necessario, la forma viene dopo”. Così, l’intuizione che arriva furtiva, che balena come un riflesso sull’acqua di un lago, gli permette questa considerazione ontologica sulla vita.

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CASPAR DAVID FRIEDRICH, "VIANDANTE SU UN MARE DI NEBBIA"

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è una delle strade per la conoscenza, di te e delle cose che hai sperimentato nella vita.
FRANCO LOI, Left, 4 maggio 2012




Franco Loi (Genova, 21 gennaio 1930 – Milano, 4 gennaio 2021) poeta, scrittore e saggista italiano. Autore in dialetto milanese, i temi ricorrenti nelle sue poesie di sono la guerra, la scoperta della presenza del male nella storia, la sensazione di un tradimento perpetrato e di ferite non rimarginabili, l'energia dell'invettiva, il rimpianto di un paradiso perduto, ma anche la costanza dell'invocazione della preghiera.


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