sabato 7 maggio 2022

Centenario di Beatriz Vallejos


Creatrice che non vedeva limiti tra le diverse manifestazioni dell’arte, combinava testi, musica, immagini, e si può dire che scriveva poesie come se dipingesse e dipingesse lacche come se fossero una poesia”: così Maria Teresa Andruetto disse di Beatriz Vallejos, poetessa argentina di cui ricorre oggi il centenario della nascita, essendo nata il 7 maggio 1922 a Santa Fe. La sua opera, interessata dalla filosofia e dalla poesia orientale, mira ad una profonda semplicità: “Non c'è altro modo. Il paesaggio, lo sfondo, cambierà, ma gli abitanti del mistero sono sempre lì in attesa che qualcuno dica: «Ah, tu sei mio amico». Sono sempre stata attratta dal mistero. Ma non il mistero truculento, da romanzo, piuttosto il contesto, il mistero dell'evento”.

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IL DIAFANO

C'è un posto sulla Terra.
C'è un posto sulla Terra, sì.
Dico che c'è un posto sulla Terra;
no, il dolore lo allontana, lo spinge
più in là di  noi
più in là della nostra povera
capacità di spiegazione. No
c'è un posto sulla Terra,
ma poi il diafano canta
al nostro orecchio sensibile
anche l'intera trasfigurazione della memoria.

Hai sentito cantare il diafano
che l'assorta infanzia
beveva dal cielo?
Da dove ritornava?
In quale luogo della terra, allora?

(da La collana di sabbia, 1980)

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RELATIVITÀ

Dalla distanza
tra il seme
e il sole
comprendo
che tutto è possibile.

(da La collana di sabbia, 1980)

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LA FRASE DEL GIORNO
Non è inchiostro / né carta / né senso / una parola mi sostiene / nel mio centro.
BEATRIZ VALLEJOS, Piccoli gigli nel cortile di marzo




Beatriz Vallejos (Santa Fe, 7 maggio 1922 - Rosario, 12 luglio 2007), poetessa e artista argentina. I suoi testi condensano il peso e la fragilità delle cose più semplici che esistono, penetrandone la trasparenza e il mistero, attraversandole con un solo definitivo sguardo.


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