martedì 25 gennaio 2022

L’uomo che inventò la forchetta


HANS MAGNUS ENZENSBERGER

GENIALE

L'uomo a cui saltò in mente
la biforcazione di Hopf (Perché poi Hopf?
Chi può essere stato?).
Non una gran cima
a paragone dell'uomo
che inventò la forchetta.
E se fosse stata una donna?

Uno partorisce il bottone,
un altro lo spirito del mondo.
Poi c'è l'esperto di Dio
cui venne l'idea
che fra
contritio e attritio
si abbia a fare una netta distinzione.
Mica stupido! O no,

mai e poi mai ci dispiaccia
di separare ciò che è perfetto
dall'imperfetto.
Che sia l'apriscatole
piuttosto che lo zero, da soli
non ci saremmo mai arrivati,
noi, che siamo gente comune.

Se proprio si deve, potremmo
rinunciare all'essere dell'essente.
Sia benedetta la donna
che l'ha inventato -
posto che non fosse un uomo -
il primo letto.

(da Più leggero dell’aria, Einaudi, 2015 – Traduzione di Anna Maria Carpi)

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La biforcazione di Hopf è la modifica della stabilità da parte di un punto di equilibrio al variare di un certo parametro di controllo in corrispondenza della formazione di un ciclo limite. Parte di un complicatissimo teorema matematico dei sistemi dinamici. Il poeta tedesco Hans Magnus Enzensberger, passati i settant’anni si trova invece a stupirsi e a bearsi delle quotidianità, delle piccole cose che ci rendono comoda la vita, che siano la forchetta o il bottone o l’apriscatole o il letto.

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FOTOGRAFIA © GOOD FREE PHOTOS

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LA FRASE DEL GIORNO
Invisibile come l'isotopo che serve alla diagnosi e alla misurazione del tempo, inappariscente eppure difficilmente rinunciabile come un microelemento, la poesia è all'opera anche là dove nessuno l'immagina.
HANS MAGNUS ENZENSBERGER, Gli elisir della scienza




Hans Magnus Enzensberger (Kaufbeuren, 11 novembre 1929), scrittore, poeta, traduttore ed editore tedesco. La sua poesia, con espressione volutamente antipoetica e provocatoria, non vede un mezzo di salvezza per l'uomo e si presenta come denuncia spietata di tutte le storture e debolezze della società.


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