ADRIENNE RICH
TERZA RIMA, 6
Era quella la giovinezza? quello zaffiro
splendente sulla neve
un’ora precisa
a Central Park quell’odore
su marciapiede e davanzale
fresco e intatto
la pace e il dramma della tempesta
sopra la città
pubblica intimità
in attesa
nella piccola copisteria appannata
piste di fango sul parquet
poi tremante inebriata
nel crepuscolo
alla fermata del tram in mezzo agli altri pubblica felicità
(da La guida nel labirinto, Crocetti, 2021 - Traduzione di Maria Luisa Vezzali)
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La terza rima è naturalmente la classica forma dantesca della Commedia. La poetessa statunitense Adrienne Rich rende omaggio a Dante più che nella forma – sono sì terzine, ma non rimano e neppure sono endecasillabi – nel contenuto: il poema celebra infatti il rapporto tra il seguace e la guida nella discesa in un personale inferno che ospita tra l’altro Tutto su mia madre di Almodóvar. Ma in questa sesta sezione ad affiorare è il ricordo della gioventù, la dolcezza che essa assume nella memoria: “Divento il maestro mancato deragliato dalla memoria assaltato / zoppicante / che non ho avuto mai io conduco e io tengo dietro”.
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UNA GIOVANE ADRIENNE RICH IN UNA FOTOGRAFIA DI NANCY CRAMPTON
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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni viaggio nel passato è complicato da delusioni, falsi ricordi, falsi nomi di eventi reali.
ADRIENNE RICH
Adrienne Rich (Baltimora, Maryland, 16 maggio 1929 – Santa Cruz, California, 27 marzo 2012), poetessa, saggista, insegnante e femminista statunitense. Le sue poesie seguono un percorso che porta alla consapevolezza dell’io e dell’essere donna, lesbica e ebrea americana. In rapporto conflittuale con il potere, rifiutò la National Medal of Arts offertale da Clinton.
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