sabato 1 gennaio 2022

Il brillante d’una stella


ARTURO ONOFRI

CAPODANNO

O timidi arrivi del celeste, sul far della sera, fra le sfumanti nuvole e gli strappi sui tetti cupi!
   Un fremito come d'alba, un arpeggio sfiorato di risvegli, anima gli scialbi abbandoni di cose ed uomini sonnolenti, in questo ammantato crepuscolo di capodanno.
   Alla tavola non sparecchiata, due seggiole puntigliose si voltano ancora le spalle. Sulla tovaglia avvizzita, spicchi di cristallerie stanche e d'argenti soffrono in silenzio: gialli e rossi di bucce e di fiori spenti, sbadigli oblunghi di tazze e coppe sbevute.
   Ma in fondo alla sera, nell'azzurro diaccio dell'aria, vacilla solo il brillante d'una stella.

(da Orchestrine. Arioso, Neri Pozza, Venezia 1959)


Annuncia la rinascita quella stella brillante che sorge sulla stanchezza di un Capodanno trascorso a tavola in questi versi del poeta romano Arturo Onofri. Non c’è miglior augurio per questo 2022 che nasce, sperando che possa definitivamente liberarci dalla tenaglia della pandemia.

Buon anno!

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IMMAGINE © DAVART1995

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LA FRASE DEL GIORNO
È importante che, quando iniziamo il nuovo anno, guardiamo avanti. Dovremmo proiettare la nostra intenzione in avanti, in modo da rendere quest'anno significativo.
TENZIN GYATSO, Lion’s Roar, 2 gennaio 2018




Arturo Onofri (Roma, 15 settembre 1885 – 25 dicembre 1928), poeta e scrittore italiano, tra i massimi poeti metafisici del Novecento. Aderì al Frammentismo, che costruisce le opere per mezzo di eventi slegati: i suoi versi prosastici fanno da contraltare alle prose abbellite da un’illuminazione lirica. La sua opera fu influenzata dall’incontro con Rudolf Steiner.


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