Dicembre. Il mese freddo che dà inizio all’inverno ma che reca in sé la speranza del solstizio, l’antica festa del Sole trasformatasi nel Natale cristiano. Quel sole che trasfigura la terra gelida nella poesia di Ada Negri e che fa più miti i campi nei versi di Andrea Zanzotto.
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FOTOGRAFIA © PXHERE
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ADA NEGRI
MATTINATA INVERNALE
Ricordo.— Era il Dicembre:
la campagna apparìa smorta di neve,
irta di ghiacci.— L’alba tersa e lieve
animava il silenzio.
A l’orïente gelido
il sol rifulse: e allor, trasfigurata,
la neve palpitò come baciata,
e si fè tutta rosea:
Sovra le rame squallide,
su l’erbe vive ancor, su le brughiere
palpitò di dolcezza e di piacere
nel mattino purissimo.
(da Tempeste, Treves, 1895)
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ANDREA ZANZOTTO
PER IL MITE DICEMBRE OVE L’ERBA
Per il mite dicembre ove l'erba
immune ridonda
offerta ultima sui vecchi balconi,
acque gentili a stimolare i tardi
campi, sussurro fervido di venti
felicemente giunti.
E' dunque il fausto
il pingue inizio,
sparisce la devastazione?
Deviante per selve raggio ignaro,
per cristalline sedi, angoli angelici,
intirizziti
intirizziti amori?
...............
Non adulti i dolori?
(da Vocativo, Mondadori, 1957)
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LA FRASE DEL GIORNO
Dicembre è arrivato in silenzio, allungando le notti fino quasi ad unirle.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Parola su parola
Ada Negri (Lodi, 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945), scrittrice proveniente dalle classi operaie, insegnante a Motta Visconti, predilesse tematiche a sfondo sociale, su cui con il tempo prevalsero i sentimenti e il ricordo. Unica donna ammessa all’Accademia d’Italia, fu candidata due volte al Nobel.
Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011), poeta italiano tra i più importanti del secondo Novecento. La sua poesia, che scava profondamente nella materia linguistica, è legata alle tracce e alle memorie del suo paese natio: "Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio”.
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