CARLOS PUJOL
DI NOTTE NEGLI SPECCHI
Di notte negli specchi
ci sono cataclismi di tenebra,
si sgretola ogni sogno
che ha appena finito di nascere.
E sbuchiamo nell’alba
come ciechi che vedono per la prima volta.
Albeggia lentamente,
c’è ancora molto tempo davanti:
tra due luci possono ancora scorgersi
brandelli delle ombre abbandonate.
(da Versi dalla Svevia, 2005)
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L’alba è una sorta di rinascita, ogni nuovo giorno, quella che fece dire a José Emilio Pacheco che “ci consegna la prima ora / la prima ora di un’altra vita. / La sola nostra verità / è il giorno che comincia”. L’alba salvifica cantata anche dal poeta catalano Carlos Pujol: le tenebre si dissipano e nella prima luce, come ciechi che finalmente possono vedere, riusciamo a distinguere in modo diverso le cose, a cogliere per un istante i brandelli del mistero.
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FOTOGRAFIA DI RICHARD TUSCHMAN
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LA FRASE DEL GIORNO
Grazie per la bellezza che ci colma e ci intimidisce / e per l’alba / che ci offre l’illusione della prima volta.
XULIO LÓPEZ VALCÁRCEL, Memoria di Agosto
Carlos Pujol Jaumandreu (Barcellona, 1936 - 16 gennaio 2012), poeta, traduttore, editore e storico della letteratura spagnolo. Insegnante di Letteratura francese all’Università di Barcellona tradusse, Balzac, Baudelaire, Simenon e Voltaire, ma anche Orwell, Emily Dickinson e Jane Austen, esordì nel 1981 con L’ombra del tempo.
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