ANISE KOLTZ
«ÜBER ALLEN GIPFELN IST RUH»
La luna si interra
fino agli occhi
è a mala pena visibile
voglio farle la posta
scuoiare il suo ventre bianco
e cucinarla
la sua carne ha il sapore
del pesce di mare
(da Il circo del sole, 1966)
“Über allen Gipfeln Ist Ruh”: su ogni cima, è pace. È l’incipit del Canto notturno del viandante di Johann Wolfgang Goethe musicato da Franz Schubert a fare da titolo e da chiave di lettura di questi versi della poetessa lussemburghese Anise Koltz. In realtà di pace ce n’è poca, visto l’intento quasi cannibalesco di catturare la luna come un animaletto, cucinarla e mangiarla. Ma è la cifra della Koltz: la dimensione simbolica del mondo interiore, dove tutto è possibile, anche sognare una realtà che non esiste ancora o che non esisterà mai.
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MEGAN AROON DUNCANSON, “LUNA SORGENTE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Niente è più oscuro e misterioso della chiarezza.
ANISE KOLTZ, Sonnambula del giorno
Anise Koltz (Eich, 12 giugno 1928), poetessa lussemburghese. Di origini ceche, tedesche, inglesi e belghe, iniziò a pubblicare in tedesco per poi divenire una delle principali scrittrici in lingua francese. Al suo attivo ha anche dei racconti per bambini e numerose traduzioni.
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