mercoledì 10 maggio 2017

Condannata a scrivere

 

NINA CASSIAN

LA QUARTA SCIMMIA

Nella ben nota posizione ‘assisa’
come le Tre Scimmiette – Una Non Vede,
Una Non Sente, Una Non Parla –
con la cenere della sigaretta
che cade sulle cosce nude,
davanti a me il mare,
dietro, la morte,
saggio tra i denti una sillaba di eternità
come se fosse una moneta dubbia.

Le unghie si ritraggono,
si gonfiano le dita.
Non scivolano più
sotto il ponte abbattuto dei miei anelli.

Sono la Scimmia Condannata a Scrivere.

(da C’è modo e modo di sparire, Adelphi, 2013)

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I poeti sentono in loro questa necessità di scrivere, che si trasforma talvolta in urgenza. Per la poetessa rumena Nina Cassian si tratta addirittura di una condanna, del continuo supplizio del decodificare una lingua remota.

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Skilling

DIPINTO DI WILLIAM SKILLING

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LA FRASE DEL GIORNO
Il paesaggio che descrivo / sono io stessa.
NINA CASSIAN, C’è modo e modo di sparire




Nina Cassian, pseudonimo di Renée Annie Cassian-Mătăsaru (Galați, 27 novembre 1924 – New York, 15 aprile 2014), poetessa, scrittrice e traduttrice rumena. Esponente del Modernismo, nel 1985 si rifugiò negli Stati Uniti per sfuggire alla repressione del regime di Ceausescu, e lì rimase non solo a vivere, ma anche a scrivere poesie nella lingua del suo nuovo paese.


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