domenica 1 maggio 2016

Poesie per maggio II

 

Maggio, dopo la timida pubertà di marzo e il rigoglioso fiorire di aprile, è l’estasi della primavera: ne raccontano la speranza e il vigore il poeta lucchese Enrico Pea e lo scrittore urbinate Paolo Volponi.


Maggiociondolo

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA.



ENRICO PEA

MAGGIO, CHE PORTI LE SPERANZE E I FIORI

Maggio, che porti le speranze e i fiori
per fare ghirlandette alla Regina;
che porti le farfalle luminose,
che porti il pane, frutto di stagione,
mattini rugiadosi, notti chiare
perché nel cielo migrino le stelle;
Maggio, che sai le fole di mill'anni,
dimmi, conosci dove alberghi pace?

(da Fole, 1910)

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PAOLO VOLPONI

NELLE NOTTI PRIME DI MAGGIO

Nelle notti prime di maggio
verginità dell'universo
io sento il lembo caldo
della tua apertura,
l'ansia schietta
del tuo largo fiato.
E dilato il mio corpo
sui boschi,
e mi tendo.

(da Il ramarro, 1948)

 

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LA FRASE DEL GIORNO
Maggio, il gaudioso maggio, fascia il mondo, / ed il lontano cielo e le mie carni / e l'anima di luci e di colori / inusati, ci inonda di profumi / e di sorrisi
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FEDERICO DE MARIA




Enrico Pea (Seravezza, 29 ottobre 1881 – Forte dei Marmi, 11 agosto 1958),  poeta, scrittore e drammaturgo italiano. Dopo i primi lavori di poesia e di teatro con echi dannunziani, evidenti nella sensuale ricerca di risalto verbale e di vocaboli rari e ricordi pascoliani, nell'attenzione alle cose e al paesaggio agresti), si è affermato come narratore attratto dal gusto per l'intrigo e il peccato.

Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924 – Ancona, 23 agosto 1994), scrittore, poeta e politico italiano, senatore della Repubblica Italiana nel corso di due legislature. Partito da una posizione tardoermetica e neorealista, approdò al poemetto narrativo, propedeutico alla sua attività di romanziere.


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