SERGIO SOLMI
CANTO DI DONNA
Canto di donna che si sa non vista
dietro le chiuse imposte, voce roca,
di languenti abbandoni e d’improvvisi
brividi scorsa, di vuote parole
fatta, ch’io non discerno.
O voce assorta, procellosa e dolce,
folta di sogni
quale rapiva i marinai in mezzo
al mare, un tempo, canto di sirena.
Voce del desiderio, che non sa
se vuole o teme, ed altra non ridice
cosa che sé, che il suo buio, tremante
amore. Come te l’accesa carne
parla talora, e ascolta
sé stupefatta esistere.
(da Poesie, Mondadori, 1950)
.
Sergio Solmi, poeta e saggista nato a Rieti da genitori modenesi, secondo il critico Pier Vittorio Mengaldo ha una “inquieta e quasi dolorosa curiosità per le «calde cose» che gli si avvicinano e gli sfuggono”. È certamente il caso di questo canto di donna nell’ombra, appassionato e malinconico insieme: nell’anima del poeta, ”fugace testimone” fa risaltare ancora una volta lo slancio verso la felicità del vivere già protagonista di Preghiera alla vita: “Perché più bruci, per meglio sentire / questo tuo bacio che torce e scolora, / ogni mia fibra consuma al tuo fuoco”.
.
EDGAR DEGAS, “LA CHANTEUSE DU CAFÉ CONCERT”
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Se pur fatiche e sogni / e la mesta ubbidienza a me malvivo / fanno, e rare tue fronde, poesia, / un'ultima gaiezza mi soccorre /e brevemente il mio deserto illude.
SERGIO SOLMI
Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981), scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.
Nessun commento:
Posta un commento