sabato 7 maggio 2016

Ho stretto i denti

 

FEDERICO TAVAN

CUAN' CHE ME SOI INAMORÀT

Cuan' che me soi inamoràt
al cour al tucava
làscete zî
chist al é l'amour
jo ài strengjût i dinç
al cour al à tasût.

Quando mi sono innamorato
il cuore batteva:
lasciati andare,
questo è l'amore.
Io ho stretto i denti,
il cuore ha taciuto.

(da Poesia, n. 300 – Gennaio 2015)

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La figura di Federico Tavan, poeta dialettale friulano, è per certi versi simile a quella di Alda Merini: il disagio psichico si manifestò in lui durante l’adolescenza e lo costrinse a numerosi ricoveri. Ma è proprio a quel disagio che si deve la sua poesia visionaria, originale, anarchica, capace di usare la lingua sperduta della Valcellina come un universale grimaldello, di credere che all’amore si possa rinunciare come a una superstizione.

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Schloe

CHRISTIAN SCHLOE, “FLIGHT OF THE MIND”

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LA FRASE DEL GIORNO
La stessa fermezza che serve a resistere all'amore serve anche a renderlo violento e duraturo.
FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD, Riflessioni e massime




Federico Tavan (Andreis, 5 novembre 1949 – 7 novembre 2013), poeta italiano di lingua friulana. Durante la sua vita frequentò ospedali e centri di salute mentale, e visse con una piccola pensione di invalidità. I versi delle sue poesie sono immediati e istintivi; sembrano realmente emergere dalla complessità del suo vivere e dalla sofferenza.


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