FÉLIX LOPE DE VEGA
COME IL BIMBO INGANNATO
Come il bimbo ingannato che, contento
tiene legato un uccello screziato,
e lo lascia, fidando nello spago,
spiegare le ali nel tiepido vento,
e quando più a questo piacere è intento,
si rompe la corda e resta burlato
a seguirlo, di lacrime bagnato,
con lo sguardo e il pensieroso tormento,
così fu con te, Amore: la memoria
ti lasciò andare con pensieri vani,
appesi alla forza di un capello.
Prese il vento l'uccello e la mia gioia
e mi lasciò la corda nelle mani,
che ora mi serve solo per il collo.
(Cual engañado niño, da Rime, 1609)
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Ah, l’amore… Fonte di illusioni e disillusioni, legato ai capricci del caso e del destino, fugace, effimero: così lo presenta in questo sonetto anche il poeta e drammaturgo spagnolo Félix Lope de Vega, che conobbe molti amori ed ebbe molte spose (trasfigurate in poesia come Marfisa, Belisa e Celia) e ben 14 figli prima di diventare sacerdote cattolico (e avere al contempo come amante Amarillis, da cui ebbe un’altra figlia).
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CASPAR NETSCHER, “IL BAMBINO CON LA GABBIA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Credere che un paradiso entri in un inferno / dare la vita e l’anima a un disinganno: / questo è l’amore.
FÉLIX LOPE DE VEGA, Rime
Félix Lope de Vega y Carpio (Madrid, 25 novembre 1562 – 27 agosto 1635), scrittore, poeta e drammaturgo spagnolo. Vissuto nel Siglo de Oro, fu incredibilmente prolifico ed è nel numero ristretto dei più famosi autori di teatro del mondo. La sua opera poetica utilizzò tutte le forme possibili e lo attrasse anche la lirica popolare, che inserì frequentemente nelle sue commedie.
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