GIORGIO ORELLI
MI VIENE IN MENTE QUANDO ERI BAMBINA
Mi viene in mente quando eri bambina
e per andare dalle zie passavi
in bici accanto alla rete che cinge
i vasti campi dietro il manicomio,
e ogni volta, aggrappato alla rete,
allegramente un pazzo ti gridava
”Bella bionda perché non vieni a letto
con me?”
e tu non ti fermavi,
non rispondevi,
non eri bionda e non avevi
nessuna voglia di andare a dormire.
(da Il collo dell’anitra, Grazanti, 2001)
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Cinque “non” sono protagonisti di questa poesia: è lo stesso autore, il poeta svizzero Giorgio Orelli a sottolinearlo: “I miei non in questa poesia sono sorridente misura della distanza tra l‘innocenza e la follia: il non del pazzo è molto diverso da quelli che seguono”. E così, nell’ironica ambiguità leggera e comica caratteristica delle opere di Orelli, risalta la disarmante innocenza.
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VLADIMIR GUSEV, “ON PATRIARCHAL POND 3”
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LA FRASE DEL GIORNO
Doveva essere un bell'originale chi ha inventato l'innocenza dei bambini.
IVY COMPTON-BURNETT, Un dio e i suoi doni
Giorgio Orelli (Airolo, 25 maggio 1921 – Bellinzona, 10 novembre 2013), scrittore, poeta e traduttore svizzero di lingua italiana. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombarda, è ricca di grazia musicale e si caratterizza per una sua ironica ambiguità.
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