ANGELO BARILE
PRIMASERA
Accompagnarmi sottobraccio al primo
che passa!
Foresto: a me lo simulo fratello.
Mi sporgo a ogni speranza più leggera
d’incontri, mi sorprendo mentre piego
a spalle immaginate
il capo.
Ora sento da questo
che ogni giorno mi cresce desiderio
di udire voci di stringere mani
di fare insieme a chi trovo, chiunque trovo, la strada,
sento il mio cielo che scolora e presto
si annera.
Un’urgenza affettuosa mi preme.
Da stanche luci di greppi pe’l fitto
del bosco a gradi precipiti calo
trafitto da richiami
a piana terra.
La ripa erbosa mi sfugge, m’afferro
alla pungente carità dei rami.
(da Primasera, 1933)
.
Angelo Barile, poeta ligure di Albisola Marina, visse appartato, dedicandosi alla manifattura di ceramiche artistiche. Il suo desiderio di apertura all’altro, di condivisione, espresso in questa elegia va letto nel superamento di quella solitudine, nell’uscita dall’isolamento in una visione cristiana dell’uomo e dell’esistenza.
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FOTOGRAFIA © DREAMDO
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LA FRASE DEL GIORNO
La chiave di un uomo si trova negli altri: è il contatto con il prossimo quello che ci illumina su noi stessi.
PAUL CLAUDEL, Memorie improvvisate
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