martedì 1 settembre 2015

Poesie per settembre II

 

Se l’estate fosse un cero – come dall’immagine del sole scelta da Attilio Bertolucci, a settembre ne rimarrebbe solo il moccolo: ma in questa fine di una stagione arde il “tumulto di vita” che sente in sé Sandro Penna, quella dolcezza insita nella natura che in un prato che ospita gli ultimi fiori fa sentire Bertolucci quasi un sacerdote di questa epifania autunnale.


Toscana

.FOTOGRAFIA © SMASH WALLPAPERS


SANDRO PENNA

LA LUNA DI SETTEMBRE

La luna di settembre su la buia
valle addormenta ai contadini il canto.

Una cadenza insiste: quasi lento
respiro di animale, nel silenzio,
salpa la valle se la luna sale.

Altro respira qui, dolce animale
anch’egli silenzioso. Ma un tumulto
di vita in me ripete antica vita.

Più vivo di così non sarò mai.

(da Poesie, Garzanti, 1957)

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ATTILIO BERTOLUCCI

SOLO

Di settembre qui arde ancora il sole
cero presso alla sua consumazione
il prato al quale accedo pianeggiante
è un altare la cui tovaglia è erbosa.

La trapungono colchici dall’incarnato lilla
l’orlano gli spini del Signore e di quella
maledetta proprietà che oggi è umiliata
dalla rovina lenta dell’agricoltura.

L’insanguinano le bacche in forte anticipo
sulla stagione autunnale l’addolciscono
il corallo vegetale della rosa canina
e il ciuffo tenace che stringe la nocciola.

Mi posso improvvisare prete — vocazione ritardata —
per celebrare nell’ora empia del mezzogiorno
su questa tavola naturale dell’appennino spazioso —
offrendo carne e sangue personali

agli asini alle lucertole alle farfalle in coppia
i soli che testimonino per i matronei disertati
la mia fede e la mia beatitudine inquieta –
mentre l’aereo postale si allontana e fila
una lana che nella distanza assolata scintilla?

(da Viaggio d’inverno, Garzanti, 1971).

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LA FRASE DEL GIORNO
Settembre arioso / come in Vivaldi / un fascio di mandolini.
KARL KROLOW, Paesaggi per me




Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977), poeta italiano. Con toni epigrammatici, le sue poesie esprimono spesso un’intenso desiderio sensoriale di vita talora malinconico e cantano l’amore omosessuale (“Poeta esclusivo d’amore”, si definì egli stesso).

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