JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
STAMPA D'AUTUNNO
Verdeoro il gelsomino,
oro vecchio, il tramonto,
oronere le foglie secche
giacenti sull'acqua dorata; colmo
di sole d’oro il cuore senza nome,
d’oro il nero merlo,
ciechi gli occhi di Diana infranta
e la pura tristezza del suo sesso.
La sera in fiamme
come un tesoro. D’oro regale
è il cammino indolente della carne
e dei sogni l'esilarato errare.
(da Poemas mágicos y dolientes, 1909 – Traduzione di Oreste Macrì)
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L’equinozio alle 10.21 di questa mattina ci porta nell’autunno, la dolce stagione dell’oro e delle nebbie, gonfia di una languida malinconia stemperata nei colori del fogliame, che qui il Premio Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez stende con la tavolozza delle parole.
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LEONID AFREMOV, “SILENCE OF THE FALL”
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LA FRASE DEL GIORNO
Non passa l'estate, no. / Arde, piuttosto, in mille braci: / l'autunno è la sua umida fiamma.
EDUARDO MITRE, Versi d’autunno
Juan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.
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