lunedì 17 agosto 2015

Ninfee pallide lievi

 

ANTONIA POZZI

NINFEE

Ninfee pallide lievi
coricate sul lago –
guanciale che una fata
risvegliata
lasciò
sull'acqua verdeazzurra –

ninfee –
con le radici lunghe
perdute
nella profondità che trascolora –

anch’io non ho radici
che leghino la mia
vita – alla terra –

anch’io cresco dal fondo
di un lago – colmo
di pianto.

26 agosto 1933

(da Parole, 1939)

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Le ninfee sono affascinanti – fiori galleggianti sospesi tra l’acqua e il cielo: Claude Monet le dipinse per oltre trent’anni nel suo giardino di Giverny, cogliendone le varie sfumature dovute alla luce e alle stagioni. Anche la poetessa milanese Antonia Pozzi ne rimase ammaliata: “Anima, sii come la montagna: / che quando tutta la valle / è un grande lago di viola / e i tocchi delle campane vi affiorano / come bianche ninfee di suono, / lei sola, in alto, si tende / ad un muto colloquio col sole” scriveva in una delle sue poesie più famose, “Esempi”. E qui le paragona a se stessa, all’immensa inquietudine che prova e che non riuscirà più a sopportare imbottendosi infine di barbiturici.

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Ninfee

FOTOGRAFIA © DAHAI Z.

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LA FRASE DEL GIORNO
È vero saggio chi, nella sua vecchiezza, sa risalire il fiume e guardare le ninfee, senza pungersi alle spine dei desideri rimasti sulle rive
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NINO SALVANESCHI, Breviario della felicità




Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – 3 dicembre 1938), poetessa italiana. Laureatasi in Filologia con una tesi su Flaubert, si tolse la vita dopo una contrastata storia d’amore. Il suo diario poetico Parole fu pubblicato postumo, nel 1939: composto a partire dai diciassette anni, riflette un'amara e inquieta sensibilità in cui si avverte l'influsso della lirica di Rilke.


2 commenti:

Unknown ha detto...

Quel lago diventa uno specchio, un fragile specchio poichè l'acqua ondeggiando rende impossibile il riflettere della figura che si sporge per guadare. Ma quella immagine che sale dal fondo è la figura della poetessa o sono visioni dimenticate, sognate ... Ora, sembra che Antonia Pozzi si voglia sporgersi ancora di più ... per vedere qualcosa che le sfugge, forse, il tempo stagnate e noioso o forse la sua vita che precipita o sale oltre ...

roberto ha detto...

Le ninfee sono tra le immagini più vicine ed intime di A.Pozzi. Poetessa inquieta e sola tra la folla, con un'anima troppo sensibile per un mondo nel quale si sentiva "una cosa di nessuno". Come una coppa traboccante d'amore, ma senza qualcuno che sia stato degno di berne un sorso.