ANDONIS FOSTIERIS
PAESAGGI DAL NULLA
Di nuovo il talvolta e la spada dell’inamovibile
Di nuovo la tenebra della mente. Ma infine non ha niente
Di realmente suo
Un breve istante? Prende a prestito qualcosa dal prima
Qualcosa dal domani
E lo ripaga con il risparmio
Degli altri. D’aria
Però ti preme sul petto come acciaio -
Precisamente
Come l’universo cinge: d’acciaio.
Tutto fori di mari di vuoto
Paesaggi del nulla
In cui galleggiano isolette di neutroni
E galassie. Invisibile
Inganno del visibile
Sulla bacchetta alata
Di una vertigine,
Che elettrizzata
Traveste il niente
In nessun luogo e il mai
In mondo.
(da Paesaggi dal nulla, 2014 - Traduzione di Nicola Crocetti)
.
Il n. 292 di Poesia, aprile 2014, propone stralci dall’ultima raccolta del poeta greco Andonis Fostieris, Paesaggi dal nulla: è una riflessione sull’essenza stessa della poesia, sul suo essere tramite tra il nulla e il reale, tra l’interno e l’esterno, sulla sua capacità non solo di decrittare e interpretare quell’invisibile, ma anche di trasfigurare e rivestire di parole quei paesaggi, di comunicarli. Un compito arduo e forse anche impossibile e inutile, ma è tutto quello che si può fare per andare oltre la nostra finitudine, se è vero che “Dopo la poesia / I poeti / Si sentono tristi. // Come gli animali / Dopo l’amore”.
.
JOYCE OWENS, IMAGINED IN MARBLE PSYCHIC LANDSCAPE”
.
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LA FRASE DEL GIORNO
[La poesia:] Metafore similitudini appese / Come ex-voto. Ne aggiungo una: // Elisir di parole.
ANDONIS FOSTERIS, Paesaggi dal nulla
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