ATTILA JÓZSEF
COSCIENZA, 7
alle ruote dentate dei cieli -
dai casuali fili splendenti
il telaio del passato ha intessuto le sue leggi:
ho dato uno sguardo di nuovo al cielo
e sotto i miei sogni aeriformi
ho visto che il tessuto della legge
da qualche parte si lacera sempre.
(da Ballo d’orso, 1934 - Traduzione di Edith Bruck)
.
La figura febbricitante di Attila József, inquieto poeta ungherese, si pone interrogativi sul senso del vivere, sulla connessione tra sogni e reale, su quello che va al di là del visibile e che in definitiva è l’essenza stessa della poesia. Così, se davvero “l’ordine è un mondo ferreo”, tuttavia la sua legge ammette eccezioni.
JACQUELINE LOH, “BIG BLUE SKY”
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LA FRASE DEL GIORNO
Da centomila anni sto guardando / quello che ora soltanto vedo. / Dunque è un attimo tutto il tempo / che centomila avi in me stanno guardando.
ATTILA JÓZSEF
Attila József (Budapest, 11 aprile, 1915 - Balatonszárszó, 3 dicembre 1937), poeta ungherese, incompresa voce del proletariato. Studiò lettere e filosofia a Szeged, Parigi e Vienna; fu redattore della rivista letteraria Szép Szó Il tono della sua lirica è dato dalle amare esperienze dell'infanzia e della giovinezza e dalla sua adesione al socialismo.
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