NIKIFÒROS VRETTAKOS
LA PIOGGIA E IL GIGLIO
Le mie ultime parole sono diventate un nodo.
Quando farà sera, diventeranno pioggia.
Innaffierò un giglio.
Tengo
nella memoria il tuo riso. Cucirò con questo
una veste al giglio.
(da L’abisso del mondo, 1961 - traduzione di Gilda Tentorio)
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Poesia che diventa vita, che si trasforma in pioggia e nutre il ricordo, lo vivifica, lo orna, lo riveste di tutto lo stupore di cui essa è capace: il poeta greco Nikifòros Vrettakos affida il suo messaggio all’analogia, al potere che hanno le immagini di evocare altro, di spalancare altri mondi, di penetrare la cortina del visibile: “Il miracolo del mondo è un incendio che arde / nelle fibre più intime”.
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VLADIMIR KUSH, “MUSIC OF THE WOODS”
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LA FRASE DEL GIORNO
Tenevo / in mano la penna e dove / trovavo sole, immergevo la punta / e scrivevo versi.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, L’abisso del mondo
Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli.
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