HANS SAHL
METROLINER
Stato crepuscolare di cose in dormiveglia
sul treno speciale attraverso la notte.
S’aprono e si chiudono impercettibilmente
le porte sulle ruote senza far rumore
come occhi sulla ninna nanna.
Braccia che ti sfiorano mentre passano,
compagni in marcia solitaria,
vacillanti che t’afferrano,
in fuga verso una terra di nessuno,
in fuga tra ieri e oggi
nel treno speciale attraverso la notte.
1981
(da La Talpa, 1991)
Hans Sahl, poeta tedesco che nel 1933 abbandonò il suo paese sommerso dal nazismo in cerca di libertà nell’esilio prima a Praga, poi a Zurigo e Parigi e infine negli Stati Uniti, per anni riuscì a scrivere solo dell’orrore degli anni di Hitler: “Se non tu, chi altro? Già, se non tu, chi altro è rimasto in vita che possa riferire come Brecht sputava e Thomas Mann si schiariva la voce? Se non tu, chi altro potrebbe vantarsi d'esser stato presente prima che Ninive sprofondasse e Berlino ancora non fosse un mito, bensì una città? Se non tu, chi altro sarebbe più adatto a narrare ai giovani come erano i loro padri?”. Finalmente pacificato, dopo molti anni trascorsi in America, cominciò a scrivere di New York e della sua vita. A questo filone appartiene la poesia di oggi: un viaggio in metropolitana, con tutta la varia umanità che si può incontrare nella “Subway”.
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FOTOGRAFIA © TWIG OF THE FUTURE / FLICKR
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LA FRASE DEL GIORNO
Questi volti apparsi nella folla; / petali su un ramo umido e nero.
EZRA POUND
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