CHARLES SIMIĆ
CONTRO L'INVERNO
La verità è oscura sotto le tue palpebre.
Cosa pensi di fare?
Gli uccellini sono silenziosi; non c'è nessuno a cui chiedere.
Per tutto il giorno guarderai il cielo grigio.
E quando soffierà il vento tremerai come paglia.
Come un agnello mansueto hai lasciato crescere la tua lana,
finché sono arrivati con delle grosse forbici.
Le mosche volteggiavano intorno alle bocche aperte
e sparivano anch'esse, proprio come le foglie
che i rami spogli inseguivano invano.
L'inverno sta arrivando. Come l'ultimo eroico soldato
di un esercito sconfitto, resterai al tuo posto,
con la testa scoperta al primo fiocco di neve.
Finché alla fine arriva un vicino e urla:
"Sei più pazzo di questo tempo, Charlie".
(da A spasso con il gatto nero, 1996)
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Io che sono amante delle mezze stagioni e non sopporto il caldo estivo e l'estremo freddo invernale, capisco pienamente il poeta serbo naturalizzato statunitense Charles Simić, che si erge come uno di quei soldati giapponesi che continuavano a resistere ignari che la guerra era ormai finita e persa.
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FOTOGRAFIA © REPUBLICA/PIXABAY.
LA FRASE DEL GIORNO
Molti uomini dicono di godersi l'inverno, ma ciò che in realtà si godono è il sentirsi al riparo da esso.
RICHARD ADAMS, La collina dei conigli
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Charles Simić, vero nome Dušan Simić (Belgrado, 9 maggio 1938 – Dover, New Hampshire, 9 gennaio 2023), poeta statunitense di origine serba. Iniziò la propria carriera nella prima metà degli anni settanta con uno stile letterario minimalista, nel tempo divenuto sempre più riconoscibile. Nel 1990 è stato insignito del Premio Pulitzer per la poesia.































