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venerdì 31 ottobre 2025

L’inverno sta arrivando


CHARLES SIMIĆ

CONTRO L'INVERNO

La verità è oscura sotto le tue palpebre.
Cosa pensi di fare?
Gli uccellini sono silenziosi; non c'è nessuno a cui chiedere.
Per tutto il giorno guarderai il cielo grigio.
E quando soffierà il vento tremerai come paglia.

Come un agnello mansueto hai lasciato crescere la tua lana,
finché sono arrivati con delle grosse forbici.
Le mosche volteggiavano intorno alle bocche aperte
e sparivano anch'esse, proprio come le foglie
che i rami spogli inseguivano invano.

L'inverno sta arrivando. Come l'ultimo eroico soldato
di un esercito sconfitto, resterai al tuo posto,
con la testa scoperta al primo fiocco di neve.
Finché alla fine arriva un vicino e urla:
"Sei più pazzo di questo tempo, Charlie".

(da A spasso con il gatto nero, 1996)

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Io che sono amante delle mezze stagioni e non sopporto il caldo estivo e l'estremo freddo invernale, capisco pienamente il poeta serbo naturalizzato statunitense Charles Simić, che si erge come uno di quei soldati giapponesi che continuavano a resistere ignari che la guerra era ormai finita e persa.

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FOTOGRAFIA © REPUBLICA/PIXABAY.



   LA FRASE DEL GIORNO   

Molti uomini dicono di godersi l'inverno, ma ciò che in realtà si godono è il sentirsi al riparo da esso.
RICHARD ADAMS, La collina dei conigli

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Charles Simić, vero nome Dušan Simić (Belgrado, 9 maggio 1938 – Dover, New Hampshire, 9 gennaio 2023), poeta statunitense di origine serba. Iniziò la propria carriera nella prima metà degli anni settanta con uno stile letterario minimalista, nel tempo divenuto sempre più riconoscibile. Nel 1990 è stato insignito del Premio Pulitzer per la poesia.


giovedì 30 ottobre 2025

L’infinito poema dei mari


JOSÉ EMILIO PACHECO

CONSAPEVOLMENTE

Per tutta la notte il granchio scrive
l'infinito poema dei mari sulla sabbia bagnata.
Lo fa pur sapendo che all'alba
le onde verranno a cancellare la sua scrittura.

(da Come la pioggia, 2009)

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Il granchio che lascia le sue tracce sulla sabbia bagnata della bassa marea, creando "l'infinito poema dei mari", pur sapendo che all'alba le onde cancelleranno la sua opera, è per il poeta messicano José Emilio Pacheco, la metafora del processo di scrittura della poesia che cerca invano la permanenza in opposizione alla distruzione insita in tutte le cose.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Scrivere è una storia infinita e una fatica di Sisifo.
JOSÉ EMILIO PACHECO, Presto o tardi

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José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939 - 26 gennaio 2014), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. Fu parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.


mercoledì 29 ottobre 2025

La spada o lo scudo


JORGE LUIS BORGES

CIÒ CHE È PERDUTO

Dove sarà quella vita che avrei
potuto vivere e non vissi, la lieta
o triste e orribile, quell’altra cosa
che poteva essere la spada o lo scudo
ma che non fu? Dove sarà il perduto
antenato persiano o norvegese,
dove il destino di non finire cieco,
dove l’ancora e il mare, dove l’oblio
di essere chi sono?  Dove la pura
notte che al rozzo contadino affida
l’analfabeta e laborioso giorno,
come pretende la letteratura?
Inoltre penso a quella mia compagna
che mi aspettava e che forse mi aspetta.

(da L'oro delle tigri, 1972)

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Le nostre vite sono frutto di scelte e del destino, talvolta si lasciano abbindolare dal caso. Jorge Luis Borges, poeta e scrittore argentino affascinato dal vortice delle alternative e dalle svolte dei labirinti, indaga su una potenziale direzione diversa che la sua vita non ha intrapreso: ciò che avrebbe potuto essere e non è, che è andato perduto nel tempo ogni volta come la strada non presa di Robert Frost.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Un uomo si confonde, gradatamente, con la forma del suo destino; un uomo è, alla lunga, ciò che lo determina.
JORGE LUIS BORGES, L'Aleph

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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.


martedì 28 ottobre 2025

Ardore di crepuscolo


JORGE GUILLÉN

ARDENTE

                Quanti fumi
di città e di cielo, quanto ardore di crepuscolo! 
                Nei sobborghi
si perdono i più fragili azzurri solitari.
                Si stremano
deliri gialli su rive d'angoscia.
                I carminii
lanciano verso torri nubi irresistibili.
                Splendore
fino allo scandalo, garofano, celeste addio!

(da Poesia spagnola del '900, Grazanti, 1974 - Traduzione di Oreste Macrì)

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La poesia di Jorge Guillén è tesa alla ricerca perfetta dell'istante, alla realizzazione di quell'armonia che sarà definita dai critici "poesia pura".  La ricerca della bellezza assoluta, incontaminata dalle circostanze personali, disumanizzata quindi, trova la sua realizzazione in questo crepuscolo cittadino. 

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HAILEY LEVER, "CORNOVAGLIA, INGHILTERRA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Ardore insofferente, / si semina oro in brace, / già tintinna il metallo. / E il giorno? Luci corrono / con giubilo aggressivo.
JORGE GUILLÉN

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Jorge Guillén Álvarez (Valladolid, 18 gennaio 1893 – Malaga, 6 febbraio 1984), poeta e scrittore spagnolo, membro della generazione del '27.  Considerato iniziatore della poesia pura assommando le esperienze di  Jiménez, Valéry e Mallarmé, compose liriche con un'acuta attenzione formale, giungendo a uno stile incisivo, che suscita immagini attraverso una sintassi allusiva e musicale.


lunedì 27 ottobre 2025

O nulla o poco più


MARIO LUZI

NERO

Ma ecco l’ora della notte, quando
dal profondo dello spazio si sporge
il volto della terra scarruffato,
impervio, che dobbiamo consolare
noi con le nostre veglie tristi e i lumi
fiochi di un firmamento cittadino.
Il vento degli abissi neri e viola
agita gli orti risecchiti, porta
il gemito per le vie dei gatti,
sbatte le imposte sconficcate, fuori
delle pareti chi s’attenta vede
il vento, la lanterna, gli ubriachi.
Dici, che m’ha portato questo giorno?
o nulla o poco più di quel che lascia
apparire e sparire
nei giorni bassi ostinati
la cortina di pioggia aperta e chiusa,
alberi, brani di città, carriaggi,
persone, pioggia nella pioggia, fumo.

(da Onore del vero, Garzanti, 1957)

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È notte e soffia un vento freddo d'autunno, che scioglie la stagione nelle piogge. E Mario Luzi può meditare su uno dei suoi temi prediletti, quel senso di trasformazione e di indefinito che circonda l'esistenza, lasciando l'uomo in un irrisolto rapporto con la vita, in quel dubbio che non riesce ad essere dissipato dal "nulla o poco" che la realtà propone: "È qui dove vivendo si produce ombra, mistero / per noi, per altri che ha da coglierne e a sua volta / ne getta il seme alle sue spalle, è qui / non altrove che deve farsi luce. / È passata, ne resta appena traccia, / l’età immodesta e leggera / / quando s’aspetta che altri, / chiunque sia, diradi queste ombre".

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JOSÉ FRANCISCO ROSALES, "PAESAGGIO VENTOSO"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La notte lava la mente. // Poco dopo si è qui come sai bene, / fila d’anime lungo la  cornice, / chi pronto al balzo, chi quasi in catene.
MARIO LUZI, Onore del vero

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Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.


domenica 26 ottobre 2025

Il viaggiatore insonne


SANDRO PENNA

IL VIAGGIATORE INSONNE, 5

Il viaggiatore insonne
se il treno si è fermato
un attimo in attesa
di riprendere il fiato
ha sentito il sospiro
di quel buio paese
in un accordo breve...

(da il viaggiatore insonne, San Marco dei Giustiniani, 1977)

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La poesia di Sandro Penna riveste quasi sempre quella vaghezza che ne è insieme segno distintivo e segno estetico caratteristico. L'ansia dell'attesa che i critici hanno ravvisato in essa si manifesta appieno vaga e leggera in questa quinta parte del Viaggiatore insonne, opera postuma composta di quattordici liriche.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Seppi che la mia prigione era la libertà.
SANDRO PENNA, Il viaggiatore insonne

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Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977), poeta italiano. Con toni epigrammatici, le sue poesie esprimono spesso un’intenso desiderio sensoriale di vita talora malinconico e cantano l’amore omosessuale (“Poeta esclusivo d’amore”, si definì egli stesso).


sabato 25 ottobre 2025

Bacche


MARIE UNDER

DOMANDA

Abbiamo visto bacche, mature e chiare,
nel tiepido e tenue sole di ottobre,
restare rosse come il sangue e crescere,
ignare delle nuvole d’inverno.

Una folata scosse i grossi grappoli:
alcuni, cadendo sull’erba secca,
scoppiarono; poi, sotto i rami c’erano
foglie dorate tra le bacche viola.

Per mano, camminavamo in salita,
spinti dai capricci del vento, e gli occhi
negli occhi, come in ansia, chiedevamo:

il rosso del nostro amore fiorito,
lo porterà via il vento della vita,
o cadrà nella fossa e durerà?


L’autunno e il vento che spazza improvviso le bacche in una passeggiata tra i boschi mano nella mano con l’amato, fanno sorgere nella poetessa estone Marie Under una domanda per analogia: anche il loro amore, che attualmente è nella piena fioritura, nel rigoglio della vita, finirà con essa o, morendo come quelle bacche cadute, genererà qualcosa in cui durare ancora?

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FOTOGRAFIA © ALEKSANDR LICH/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Camminiamo l'uno accanto all'altro ciecamente, / ognuno di noi ha un guscio stretto intorno a sé: / vediamo bambole, ombre - non persone, / ma tuttavia - non siamo ciò che vediamo.
MARIE UNDER

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Marie Under (Tallinn, 27 marzo 1883 – Stoccolma, 25 settembre 1980), poetessa estone. Nel 1944 lasciò la patria invasa dai sovietici riparando con la famiglia a Stoccolma. Fu candidata otto volte al Premio Nobel. I suoi versi passano dall'esuberanza giovanile a una musicalità classica attraversando un periodo di irrequietezza.


venerdì 24 ottobre 2025

Daniel Samoilovich


Daniel Samoilovich, una delle figure centrali della poesia argentina degli ultimi quarant’anni, è morto il 13 ottobre a Città del Messico, dove si era recato per partecipare a un dibattito sulla traduzione e per presentare anche il suo ultimo libro,  Estetica dell'errore. L'opera di Samoilovich, noto non solo per il suo lavoro creativo, ma anche per il suo ruolo di co-fondatore di Diario de Poesía, rivista che ha diretto dal 1986, può essere vista come un tentativo di rivitalizzare la poesia come genere, non come un lampo lirico distaccato, ma come un'unità estesa, articolata e formalmente complessa.

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FOTOGRAFIA © ANTONIO NAVA/SECRETARIA DE CULTURA

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NOTTE DI TEMPORALE, INSONNE

Ciò che era unito
o legato si è disperso, ciò che era libero

il temporale lo ha raccolto
in un anello solido e grigiastro

che gira vicino al suolo.
Così ciò che abbiamo o crediamo di avere,

ciò che siamo o crediamo di essere,
l'amore lo disperde

e le cose sparse, ramoscelli, ricordi idioti,
frammenti di sogni sul punto di essere dimenticati

cominciano a vagare in tondo,
e i loro giri ossessivi ci tengono svegli.

(da Molestando i dèmoni, 2009)

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IL GIARDINIERE DISTRATTO

Il tuo giardino deve essere coperto di neve:
anche la piccola pala

che il giardiniere ha dimenticato di mettere
nel capanno degli attrezzi

è ora un pallido gioiello

(da Molestando i dèmoni, 2009)

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Altre poesie di Daniel Samoilovich sul Canto delle Sirene:

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   LA FRASE DEL GIORNO   

[La poesia?] Musica fatta di parole
DANIEL SAMOILOVICH, Proyecto Patrimonio, 2013

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Daniel Samoilovich (Buenos Aires, 5 luglio 1949 – Città del Messico, 13 ottobre 2025), scrittore, saggista, editore, poeta, giornalista e traduttore argentino. Dopo aver lavorato al Clarín, ha fondato la rivista Juegos para Gente de Mente, collaborato con Punto de vista e diretto il quotidiano Diario de poesía.


giovedì 23 ottobre 2025

L’autunno, semplicemente


JOSÉ JIMÉNEZ LOZANO

GIARDINO ZEN

Pianura immensa di solchi appena scavati,
qua e là un albero o un masso,
un airone che li sorvola nel mattino,
Alcazarén al calar del sole.
Rintocchi lontani di campane, un antico
giardino zen? L'autunno,
semplicemente

(da Il prezzo [Antologia poetica 1992-2012], 2013)

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Alcazarén è un piccolo comune spagnolo della provincia di Castiglia e León, attraversato dal Cammino di Santiago, caratterizzato da pinete e vigneti. Al poeta José Jiménez Lozano, quegli appezzamenti di terra colorati dall'autunno fanno pensare a un giardino zen, quella particolare costruzione minimale composta da sabbia, ghiaia e rocce, utilizzate per simulare il movimento dei corsi d’acqua – Karesansui se realizzato in giardino, Bonseki se ricostruito su un piccolo vassoio in casa. E del resto, gli immensi orizzonti della pianura castigliana invitano alla riflessione e al misticismo.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

L'autunno, la stagione che esercita un'influenza così particolare e inesauribile sulle menti dotate di gusto e tenerezza, la stagione che ha ispirato a ogni poeta, degno di venir letto, qualche tentativo di descrizione o qualche verso pieno di sentimento.
JANE AUSTEN, Persuasione

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José Jiménez Lozano (Langa, 13 maggio 1930 – Valladolid, 9 marzo 2020), poeta e scrittore spagnolo, Premio Cervantes nel 2022. La sua opera riflette i paesaggi della vasta pianura castigliana, con orizzonti immensi che invitano al pensiero, alla riflessione e persino al misticismo che ispirò Giovanni della Croce e Teresa d'Avila.


mercoledì 22 ottobre 2025

Acrobati nel vento gelido


MARY OLIVER

STORNI IN INVERNO

Tozzi e rumorosi,
ma con stelle nelle piume nere,
saltano dal filo del telefono
e all'istante

sono acrobati
nel vento gelido.
E ora, nel teatro dell'aria,
si dondolano sopra gli edifici,

abbassandosi e rialzandosi;
fluttuano come una stella punteggiata
che si apre,
si frammenta per un attimo,

poi si richiude;
e tu guardi
e tu ci provi
ma semplicemente non riesci a immaginare

come lo fanno
senza alcuna istruzione articolata, senza tregua,
solo la conferma silenziosa
che sono questa cosa straordinaria,

questa ruota dalle molte parti, che può sollevarsi e girare
ripetutamente,
piena di vita meravigliosa.

Ah, mondo, quali lezioni ci riservi,
anche nell'inverno spoglio,
anche nella città incenerita.
Penso ora
al dolore e a come superarlo;

Sento i miei stivali
che provano a staccarsi da terra,
Sento il mio cuore
che batte forte. Voglio

riflettere su cose pericolose e nobili.
Voglio essere leggera e giocosa.
Voglio essere incredibilmente bella e non temere niente,
come se avessi le ali.

(da Gufi e altre fantasie, 2003)

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La danza degli storni è un misterioso fenomeno che si verifica ogni autunno, dalla metà di ottobre alla metà di novembre, quando gli uccelli si riposano per più di un mese durante la loro migrazione verso sud. È un movimento perfettamente coreografato che dura fino a 45 minuti e lascia sorpresi quanti vi assistono, come la poetessa statunitense Mary Oliver, che sogna di essere leggera come loro e di poter volare al loro fianco.

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FOTOGRAFIA © AIRWOLFHOUND/FLICKR

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Alcune cose non possono essere intrappolate nelle parole, /  gli storni su un fiume ad ottobre, per esempio: / il modo in cui si sollevano dal bordo di un tetto verso una nuvola /  diretti da un coreografo nascosto.
MOYA CANNON, Uccelli in inverno

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Mary Oliver (Maple Heights, Ohio, 10 settembre, 1935 – Hobe Sound, Florida, 17 gennaio 2019), poetessa statunitense, vincitrice del National Book Awards 1992 e del Premio Pulitzer 1984, è autrice di 32 raccolte poetiche e di quattro saggi sulla poesia. Il New York Times l’ha definita “Di gran lunga, la poetessa di questo paese che ha venduto di più”.


martedì 21 ottobre 2025

Le foglie cadono


RYŪNOSUKE AKUTAGAWA

LA TEMPESTA AUTUNNALE

La tempesta autunnale
si placa,
appare la luna.

Nella cenere scrivo
il nome di una donna
al calore del braciere.

Le foglie
cadono dai ginkgo e dai ciliegi,
ci incamminiamo.

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Le opere di Ryūnosuke Akutagawa - soprattutto i racconti - si distinguono per la capacità di analisi psicologica. Succede talora anche nelle poesie, per quanto giocoforza più dense e più ristrette rispetto all'attitudine narrativa. Così, in una sera d'autunno, bloccato da una tempesta, il poeta si perde vicino al fuoco nel pensiero dell'amata lontana, pronto a ripartire quando la luna ritorna a splendere nel cielo.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Una delle caratteristiche dell'amore è l'estrema sensibilità nel vedere volti simili a quello della donna amata e nel scoprirla nei volti di persone sconosciute.
RYŪNOSUKE AKUTAGAWA

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AkutagawaRyūnosuke Akutagawa (Tokyo, 1º marzo 1892 – 24 luglio 1927), scrittore e poeta giapponese, fu adottato da una famiglia di ascendenza samuraica e fin da bambino si interessò alla letteratura cinese classica, per poi avvicinarsi ai testi di Mori Ōgai e di Natsume Sōseki, oltre che ai romanzi di importazione occidentale. La sua opera più nota è il racconto Rashōmon, edito nel 1915. Sofferente di allucinazioni nervose, a 35 anni si uccise con un’overdose di Veronal.


lunedì 20 ottobre 2025

Malgrado Adamo


EMILY DICKINSON

IL PARADISO È UNA SCELTA

Il Paradiso è una Scelta.
Chiunque vuole vive nell'Eden
malgrado Adamo
e la Cacciata.

(da Poesie, 1891)

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"Ogni anima umana è l'abitante creato per primo del proprio Paradiso": riecheggia il Nathaniel Hawthorne di Muschi da una vecchia canonica in questa poesia di Emily Dickinson posta a conclusione di una una lettera a Higginson del 9 giugno 1866. Il Paradiso terrestre, nella sua visione è una proprietà assoluta aperta a chiunque punti a reclamarla, fusione del vangelo trascendentale della Natura e di quello sentimentale dell'amore, e dunque possibile durante l'esistenza terrena.

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Il Paradiso è quella vecchia dimora / Da molti posseduta prima.
EMILY DICKINSON, Poesie

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Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, Massachusetts, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.


domenica 19 ottobre 2025

Un labirinto azzurro


ENRIQUE BADOSA

L’ANTRO IDEO

E improvvisamente senti la nostalgia
di ciò che stai ancora vivendo.
Come se fossi molto lontano,
la distanza che ti copre gli occhi
e accumula abissi ai tuoi piedi.
Ma sei ancora qui, non c'è più spazio
di quello di tutta la bellezza che ti circonda,
un labirinto azzurro e con un'uscita
verso altri labirinti più azzurri,
più persi, più rivelatori,
con più intensità di nuovi fiori
e più saggezza di parole
per la libertà. Sii molto paziente.
Non è difficile uscire dal labirinto.
Ciò che è difficile è trovarlo e penetrarlo.

(da Mappa della Grecia, 1979)

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“La nostalgia di ciò che stai ancora vivendo”: capita, di solito, verso la fine di un viaggio o di una vacanza, quel senso di declino, quella sensazione di qualcosa che termina. La esprime perfettamente il poeta spagnolo Enrique Badosa, in una delle tante poesie dedicate al suo soggiorno in Grecia. Qui, in particolare, si riferisce all’Antro ideo, una grotta del Monte Ida, a Creta: la leggenda racconta come il neonato Zeus vi fu portato per essere nascosto e protetto dai re dell'isola, insieme alle loro figlie e ai geni del metallo.

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FOTOGRAFIA © CRETE TRAVEL


   LA FRASE DEL GIORNO   

Una volta iniziato il viaggio, questo non finisce mai, ma si ripete più e più volte nelle stanze più silenziose. La mente non può mai interrompere il viaggio.
PAT CONROY, Il principe delle maree

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Enrique Badosa Pedro (Barcellona, 21 marzo 1927 – 31 maggio 2021), poeta e giornalista catalano in lingua spagnola. Laureato in Lettere e Filosofia, giornalista di ABC, scrisse 21 raccolte poetiche dallo stile elegante sostenute da una solida cultura classica. Fu traduttore in catalano di Orazio e di poeti francesi e in spagnolo di opere medievali catalane.


sabato 18 ottobre 2025

Nome di fata


LUIS CERNUDA

MALIBÙ

Malibù,
Onde con pioggia.
Aria di musica.

Malibù,
Acqua prigioniera.
Grotta marina.

Malibù,
Nome di fata.
Forza incantata.

Malibù,
Vento ululante.
Foresta delle streghe.

Malibù,
Una parola,
e in essa, magia.

(da Desolazione della chimera, 1962)

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Il poeta spagnolo Luis Cernuda, che insegnò all'Università della California dal 1960 al 1962, è incantato dal fascino della città balneare di Malibù, situata ai margini delle montagne di Santa Monica, nella contea di Los Angeles, e dalle sue splendide spiagge che attirano i surfisti e che si rivestono di una particolare magia.

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FOTOGRAFIA © CLÉMENT PROUST/PEXELS



   LA FRASE DEL GIORNO   

Trasferisciti in California. Malibù è il paradiso.
DAVID GEFFEN

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Luis Cernuda Bidón (Siviglia, 21 settembre 1902 – Città del Messico, 5 novembre 1963), poeta spagnolo. Come molti poeti della "generazione del '27", dopo la guerra civile ha ricercato un'espressione poetica diretta, una tematica umana e oggettiva che rifiuta però una generica etichetta di realismo.


venerdì 17 ottobre 2025

Un lago d’oro


MIGUEL DE UNAMUNO

CANZONIERE, 1178

Il ponente un lago d'oro,
ombra del monte nel fiume,
il cielo diventa sonoro:
stai pregando, Dio mio.

11 VII 1929

(da Canzoniere, 1953 - Traduzione di Oreste Macrì)

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Miguel de Unamuno, filosofo, scrittore e poeta della Generazione del '98, considerava l'arte un mezzo per esprimere le preoccupazioni dello spirito. La sua poesia ha molti esempi di angoscia spirituale provocata dal silenzio Dio. Eppure, in un tramonto sul fiume, sembra che in qualche modo quella voce voglia esprimersi.

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FOTOGRAFIA © PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La più nobile funzione di un oggetto è essere contemplato.
MIGUEL DE UNAMUNO, Nebbia




Miguel de Unamuno y Jugo (Bilbao, 29 settembre 1864 – Salamanca, 31 dicembre 1936), poeta, scrittore e pensatore spagnolo. Partito dalla polemica antitradizionalista, identificò il ruolo originale dell'ispanismo nel mantenimento del "senso tragico della vita".sviluppando questo e gli altri suoi temi: l'ansia di eternità e il rapporto fra Dio e l'uomo.


giovedì 16 ottobre 2025

Tra gli alberi cangianti


LINDA PASTAN

CONSOLAZIONI

Ascolta:
il linguaggio fa tutto il possibile.
Io parlo

Il cane guaisce
e tra gli alberi cangianti
mormorano le ultime api, vaghe

come voci
che ci raggiungono a malapena
dalla stanza accanto.

Poi
la consolazione
del silenzio.

Le notti passano lentamente.
Ne giro le pagine pesanti
una ad una

bagnandomi l'indice
come faceva mio nonno,
volendo chiudere il libro del dolore.

Il pomeriggio c'è odore di bruciato.
Già le foglie si sono staccate
dai rami

piccoli rotoli che riportano i messaggi
di ogni anno.

Mi tocchi…
ed è solo un altro linguaggio. I nostri dolori
sono quasi uno;

Li facciamo oscillare tra noi due
come un bambino che ci è stato affidato
e che afferra una tua mano.

e una mia
e ci riporta a casa in fretta
mentre i lampioni

fioriscono
sullo stelo scuro
della sera.

(da Le cinque fasi del dolore, 1978)

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La consolazione del silenzio: l'assenza di suoni e di parole in cui non a caso si immergono coloro che pregano o meditano o leggono. In un giorno d'autunno la poetessa statunitense Linda Pastan e il marito Ira passeggiano con il cane tra i viali alberati di Chevy Chase, nel Maryland e in quel silenzio comunicano tra di loro semplicemente con la loro presenza, il linguaggio è quello di anime che si conoscono da tanti anni.

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FOTOGRAFIA © MAURICE ENGELEN/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Quando i miei dolori mi cantano / con la voce limpida del tordo, / io rispondo cantando.
LINDA PASTAN, Le cinque fasi del dolore

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Linda Pastan (New York, 27 maggio 1932 – Chevy Chase, Maryland, 30 gennaio 2023), poetessa statunitense di origini ebraiche. Nota per aver scritto brevi poesie che affrontano argomenti come la vita familiare, la domesticità, la maternità, l'esperienza femminile, la vecchiaia e la morte, la perdita e la sua paura, fa del mezzo poetico lo strumento per tenere sotto controllo l'oscurità.


mercoledì 15 ottobre 2025

Talento


FERNANDO PESSOA

QUESTA SPECIE DI PAZZIA

Questa specie di pazzia
che è poco chiamar talento
e che brilla in me, nell’oscura
confusione del pensiero,
felicità non mi porta;
perché, alla fine, sempre ci sarà
sole e ombra sulla città.
Ma in me non so quel che c’è.

(da Poesie, Passigli, 1994 - Traduzione di Luigi Panarese)

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La misteriosa oscurità dell'ispirazione poetica, quasi una inattesa rivelazione: Fernando Pessoa, qui nella sua versione ortonima,  esplora questa confusione creativa senza riuscire a venirne a capo, la ritiene addirittura fonte di infelicità, pur essendo necessariamente qualche sorta di talento.

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DANIEL LANNES, "RITRATTO DI FERNANDO PESSOA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non ho ambizione, non ho desiderio. Essere poeta non è un'ambizione, è il mio modo di essere solo.
FERNANDO PESSOA

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Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – 30 novembre 1935),  poeta, scrittore e aforista portoghese, considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, diede l’avvio al Modernismo nel suo paese. In poesia si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronomi, ognuno con un suo stile.


martedì 14 ottobre 2025

Vento d’autunno


MARIO LUZI

SE PURE OSI

Vento d’autunno e di passione. E polvere,
polvere che striscia sulla terra
di queste vie più candide che ossa.
Tempo, questo, che il cuore oppresso s’agita,
revoca in dubbio quel che fu reale,
non fiaba, non apparizione vana.
Tue notizie che possono recarmi?
Ti conosco abbastanza per saperti
inquieta, sono certo che osi appena,
se pure osi, chiederti che penso.
Penso a te, alla tua passione schiusa,
alla luce di gemma ch’è dell’Umbria
di prima estate tra Foligno e Terni,
mi chiedo, scusa la follia, se mai
una gioia sarà gioia per sempre
o comunque sia colma la misura
delle cose che devo amare e perdere.

(da Onore del vero, Garzanti, 1957)

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Le poesie di Mario Luzi prendono spesso l'avvio da una visione del paesaggio che dagli occhi del poeta si collega al suo stato d'animo: l'autunno che dispone i suoi colori sui campi e sulle piante lo trova con il cuore oppresso dal rapporto complicato con una figura femminile che rimane nell'ombra, illuminata appena dalla luce umbra, dai dubbi che essa comporta.

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ELABORAZIONE IA DI UNA FOTOGRAFIA Di ALEKSEI AGAFONOV/UNSPLASH

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Che mi riserva rivederti, amore, / quale viaggio t’hanno dato i venti?
MARIO LUZI, Onore del vero

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Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.


lunedì 13 ottobre 2025

Dove non sono mai stato


JOSÉ MANUEL CABALLERO BONALD

ATTRAZIONE DEGLI OPPOSTI

La mia vita si è soffermata in molti luoghi
dove non sono mai stato.
                                             Così ritorno
ogni volta da quelle avide
distanze dell'immaginazione
al luogo fortuito in cui mi trovo ora.

Non si vede nessuno da così tante
favole geografiche,
solo una fascia di nebbia mattutina,
la trama dissonante dell'autunno,
il grigio dardo del freddo.

I bagliori del viaggio sono ormai sbiaditi
giochi di luce,
ed è come se all'improvviso
un'ultima traccia di alcol e apatia si insinuasse
attraverso le variegate svolte
del tempo:
quel modo impuro
di lasciarmi la vita alle spalle
in luoghi in cui non sono mai stato.

(da Diario di Argónida, 1997)

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"Se usi gli strumenti della poesia per formulare le tue diagnosi della realtà, riuscirai mai a raggiungere la cosa più complessa: la concordanza tra l'insufficiente e l'assoluto?" si chiede il poeta spagnolo José Manuel Caballero Bonald. Così il poeta vive altre vite, insegue favole chimeriche in luoghi mitici e leggendari: "Usi parole di imprevedibile e illuminante appartenenza, usi parole con lacune di fertile lucidità, parole che ti tentano, già insieme, da uno specchio opaco e ti interrogano sul bordo allucinatorio che circonda il centro oscuro della vita".

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RENÉ MAGRITTE, "IL DONATORE FELICE"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

In una poesia, le parole devono avere un significato più ricco di quello che hanno nel dizionario. A volte metti insieme due parole che non lo sono mai state e ti aprono un mondo, rompono un sigillo.
JOSÉ MANUEL CABALLERO BONALD, El País, 7 gennaio 2012

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José Manuel Caballero Bonald (Jerez de la Frontera, 11 novembre 1926 – Madrid, 9 maggio 2021), poeta e scrittore spagnolo. Di famiglia cubana, studiò Astronomia e poi Lettere e Filosofia. Militante antifranchista, appartenne a l gruppo poetico dei ‘50. Nel 2012 vinse il Premio Cervantes. È noto per il suo stile barocco e ampolloso.


domenica 12 ottobre 2025

La notte e i suoi profili


VICTOR BOTAS

INSONNIA

La notte e i suoi profili.
Forme informi crescono.
Lunghe dita di freddo.
Volti che si dissolvono in sorrisi
che emergono dall'oscurità,
fino a svanire tra la folla.

Con l'alba,
l'attesa di quella sera
in cui potrò vederti
mi porterà pace.

(da Le cose che mi perseguitano, 1979)

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L'insonnia è un mostro che divora se stesso, che si popola di mostri e di fantasmi, che fa precipitare i pensieri in un vortice: Emil Cioran scrisse che "si avverte ogni istante della notte". È quello che accade al poeta spagnolo Victor Botas, che si tortura nella lontananza dell'amore.

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ILLUSTRAZIONE DAL TACCUINO SANITATIS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Gli insonni non dormono perché si preoccupano, e si preoccupano perché non dormono.
FRANKLIN PIERCE ADAMS

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Víctor Botas (Oviedo, 24 agosto 1945 - 23 ottobre 1994), poeta e scrittore spagnolo appartenente alla generazione poetica del '77. La sua opera si inserisce in un secondo periodo generazionale i cui autori non hanno seguito la "dissidenza" dei poeti più recenti, ma hanno cercato di modulare le tradizioni precedenti senza rompere con esse.


sabato 11 ottobre 2025

Piccola pietra


LEÓN FELIPE

COME TE

Questa è la mia vita,
pietra,
come te; come te,
piccola pietra;
come te,
pietra leggera;
come te,
canto che rotola
lungo le strade
e i sentieri; come
te,
umile sasso delle strade;
come te,
che nei giorni di tempesta
sprofondi
nel fango della terra
e poi
brilli
sotto gli zoccoli
e sotto le ruote;
come te, che non sei servita
a essere pietra
di una Borsa,
pietra di un Tribunale, pietra
di un Palazzo,
pietra di una Chiesa;
come te,
pietra avventurosa;
come te,
che forse sei fatta
solo per una fionda,
pietra piccola
e
leggera.

(da Versetti e preghiere di un viandante, 1929)

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Una piccola similitudine, quella di una pietra trovata per strada, un sasso umile e leggero, lontano dalla gloria dei muri di un tribunale o di una chiesa o di un palazzo. il poeta spagnolo León Felipe con un abile gioco che intarsia la creazione letteraria e la sfera sentimentale, riesce a esprimere tutta la leggerezza dell'emozione.


IMMAGINE CREATA CON IA

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Essere un pellegrino nella vita, / un pellegrino solitario, che attraversa sempre nuovi sentieri.
LEÓN FELIPE, Versi e preghiere di un viandante

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León Felipe Camino Galicia (Tábara, Spagna, 11 aprile 1884 - Città del Messico, 17 settembre 1968), poeta modernista e vanguardista spagnolo. Combattente repubblicano nella guerra civile spagnola, andò esule in Messico dopo la vittoria dei nazionalisti. La sua è una poesia spoglia, tesa a trasferire nel proprio io il peso e il dramma dell’uomo.


venerdì 10 ottobre 2025

Una foresta oscura


ALFONSO BREZMES

LA FORESTA INVISIBILE

Le poesie non ci lasciano vedere la poesia,
ma unendosi ci proteggono
con le dolci chiome dei loro sogni,
come il bambino che si è smarrito
nel mezzo di una foresta oscura
e questa lo nasconde nella sua penombra
dai lupi che ululano la verità
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(da È tempo, 2022)

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La poesia è per il poeta spagnolo Alfonso Brezmes un luogo sicuro dove rifugiarsi – i versi richiamano naturalmente la selva oscura di Dante, ma a differenza di quella, nel buio dove poca luce penetra ci si può nascondere, protetti dal fitto fogliame, ci si può abbandonare al sogno restando sordi ai richiami della realtà.

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OTOGRAFIA © UMKREISEL APP/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non riesco a liberarmi dalla curiosità di chi ha bisogno di vedere cosa c'è dietro l'argento vivo dello specchio.
ALFONSO BREZMES, El Cuaderno, Marzo 2024

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Alfonso Brezmes (Madrid, 1966), poeta spagnolo, fotografo e funzionario statale. La sua poesia è al tempo stesso colta e popolare, tanto da farlo apprezzare sia da critici e lettori tradizionali sia da un più largo pubblico. Il suo immaginario si nutre di riferimenti letterari (Baudelaire, Rilke…) ma anche di cinema e di cultura pop.


giovedì 9 ottobre 2025

Edgar Artaud


Il poeta messicano Edgar Artaud Jarry, è morto il 5 ottobre a Chilpancingo. Aveva 72 anni. Ingegnere civile e docente, fu tra i teorici della “poesia infrarealista”, emersa nel panorama letterario messicano a metà degli Anni Settanta: sviluppò un corpus letterario caratterizzato dalla ricerca di una poesia libera e personale che rappresentasse la sua posizione sulla vita al di fuori delle convenzioni sociali, seguendo il dogma del manifesto della corrente poetica: "Lascia tutto alle spalle, riprendi la strada".

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IL COSTO DELLA VITA

Al ristorante le donne parlano di ricette,
dell'istruzione dei figli,
di orecchini d'argento, del costo della vita,
mentre si godono un pasto frugale e un
bicchiere di vino bianco o di champagne.
Dopo chiacchierano di uomini, quasi sempre
criticandoli, a volte parlano del marito di qualcuna
"È un brav'uomo" - dicono
"Si prende sempre cura dei bisogni di sua moglie" -
"Ma lei ha un brutto carattere, si arrabbia facilmente" -
alla toilette si mettono il rossetto e si ritoccano
il trucco, avvicinano il viso allo specchio e cercano
eventuali imperfezioni, si sistemano i vestiti e
tornano indietro dondolando
la borsa in aria.
La borsa sembra la luna
alta nel cielo in una notte molto limpida
che illumina i campi di un verde molto brillante
e si sentono i grilli cantare
rompendo il silenzio della montagna.

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TRAMONTO

"Ci si reincarna
nella donna che si ama.
La reincarnazione
non è un processo futuro,
ma stazionario
nel tempo",
disse, e io annuii
come se avessi capito.
Stavo per morire;
ero intrappolato
nella pietra e nel fango,
volevo restare indifeso
contro la morte.
Mia moglie cercò aiuto;
sfondarono la porta.
Ero cieco,
indebolito,
rattristato;
tacevo,
incapace di percepire.
Mi salvò la vita
per assassinarmi
ancora e ancora con diabolico piacere.
Una morte vivente
per ogni tramonto.

(da Periódico de Poesía, n. 56 – Febbraio 2013)

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non cerco la poesia, è lei che viene da me.
EDGAR ARTAUD, La Jornada de Morelos, 12 giugno 2009

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Edgar Artaud Jarry, pseudonimo di Edgar Altamirano Carmona (Città del Messico, 24  ottobre 1953 – Chilpancingo, 5 ottobre 2025), poeta messicano. Ingegnere civile, fu tra i precursori della poesia infrarealista con Mario Santiago e Roberto Bolaño. Era solito mascherarsi per recitare le sue opere, che includevano una lettura di poesie, danza aerea e musica dal vivo.