domenica 23 giugno 2024

Una sfumatura in più


RYSZARD KAPUŚCIŃSKI

DA QUANDO CI SEI

Da quando ci sei
tutto ha cambiato colore
ha una sfumatura in più:
tu

da quando ci sei
sono cambiati i suoni:
sono pieni della tua voce

da quando ci sei
le foreste e gli alberi
profumano di te

da quando ci sei
tocco il mondo
un mondo completo
e unico

1994

(da Leggi naturali, 2006)

.

La forza dell’amore: vi ha ceduto anche il giornalista e viaggiatore polacco Ryszard Kapuściński. Da un momento all’altro con l’innamoramento tutto cambia e, come se fosse entrato in un’altra dimensione l’innamorato scopre sensazioni nuove, fino a mettere in relazione il creato con la persona amata.

.

FOTOGRAFIA © ALEXANDRE DEBIÉVE/UNSPLASH

.


  LA FRASE DEL GIORNO 

Se siamo innamorati, conteniamo il mondo intero.
PIERRE-JEAN DE BÉRANGER

.



Ryszard Kapuściński (Pinsk, Bielorussia, 4 marzo 1932 – Varsavia, 23 gennaio 2007),  giornalista, scrittore e saggista polacco. Corrispondente dall'estero (1962-81) dell'Agenzia di stampa polacca, ha saputo unire alla lucidità di osservazione del giornalista la profondità di riflessione e di analisi psicologica, il gusto per la metafora, l'affabulazione del grande narratore.


sabato 22 giugno 2024

L’ospite loquace


JANE KENYON

LA VISITA

L'ospite loquace se n'è andato,
e noi sediamo nel cortile
senza dire niente. La luna sottile
spunta sulla cima del fienile.

L'aria è umida e densa
del profumo del caprifoglio…
L'ultima storia intelligente è stata raccontata
e ha ricevuto in risposta una risata.

Con il mio io addormentato ho adempiuto
ai miei obblighi, ma ora sono consapevole
del silenzio, e del tuo affetto,
e della delicata tristezza del tramonto.

(da La barca delle ore quiete, 1986)

.

La quotidianità fa da sfondo ai versi della poetessa statunitense Jane Kenyon. Così è per la visita di un ospite alla fattoria di Eagle Pond, nel New Hampshire, dove si era ritirata con il marito: dopo i racconti e anche un po’ di noia per il trattenersi del visitatore, rimangono il silenzio e la malinconia del tramonto.

.

EDWARD HOPPER, "SERA DI CAPE COD"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Se vuoi una vita diversa, devi iniziare a fare e imparare cose diverse.
JANE KENYON, Cento narcisi bianchi

.



Jane Kenyon (Ann Harbor, Michigan, 23 maggio 1947 – Wilmot, New Hampshire, 22 aprile 1995), poetessa e traduttrice americana. La sua poesia, spesso  semplice, sobria ed emotivamente risonante, sonda la psiche ed esplora il ciclo della natura. Tra le sue traduzioni spiccano le poesie di Anna Achmatova.


venerdì 21 giugno 2024

Kazuko Shiraishi


Il poeta Kenneth Rexroth l’aveva definita “la Allen Ginsberg giapponese". Se ne è andata a 93 anni il 14 giugno la poetessa Kazuko Shiraishi: nata a Vancouver, in Canada, era tornata in Giappone all'età di sette anni. Modernista e surrealista, esordì nel 1951, mentre era ancora studentessa alla Waseda University, con "Egg no Furumachi", opera che attirò l'attenzione per il suo uso di immagini vivide. Acquisì familiarità con la nuova cultura americana, e con il jazz di Billie Holiday, e scrisse poesie con ritmi potenti che mandarono in frantumi le nozioni esistenti nella cultura giapponese, avvicinandola alla Beat Generation.

.

FOTOGRAFIA © NICHOLAS BECHGAARD
.


SUMMERTIME – LA LUNA PIENA QUATTRO GIORNI DOPO IL 27 LUGLIO

mia madre è andata in paradiso in silenzio quattro giorni fa
e stasera       c'è la luna piena
mia madre ha completato in silenzio il suo lavoro
                       l'ultima penitenza chiamata vita
quando inspirava ed espirava come se insegnasse
sin dall'impero Inca
                                          il sottile fiume della sua vita
                                                         tremava come un filo
adesso va tutto bene
è      più felice della luna       non deve girovagare
                                                       tra le nuvole scure

non deve     risplendere serenamente
                                       e andarsene lentamente
ha ottenuto la permanenza
della sua esistenza non esistendo       ah
dimenticavo di dirlo, grazie        perché la tua partenza
da questo mondo è stata        così rapida       e troppo silenziosa un sospiro

quella che viene chiamata permanenza è          transitoria
perché esiste solo dentro di me
in questo finito dentro
l'infinito       che è una permanenza ora
                                                                    fluttua

ah luna piena
                                  per favore risplendi
sulla mia amata         madre

                                  per favore, svolazza
                       come una brezza primaverile
               silenziosa sul riposo della sua anima,
                             come
                                         gocce di luce

(da Madre fluttuante, città, 2003)

.

.

PICCOLO PIANETA

Questo piccolo pianeta inizia ad avere mal di testa
Da quando gli umani lo hanno occupato e lo hanno strappato dalle mani di Dio
il sangue verde si secca, le vene della terra si inaridiscono
La balena viene arpionata prima di cantare Telepatia d'amore
Grandi mosche-jet volteggiano sulla testa del pianeta e trasformano l'occidente in un teschio
I pianeti si rompono il collo per tutto il 21° secolo
Nel frattempo gli assassini si ubriacano del Dio della scienza
e applaudono la grande corsa agli armamenti
Prendono a calci il globo in testa e gli bucano la pelle
La terra sembra non riprendersi, troppi umani sono impegnati a guardare la TV
E nessuno dice niente su come salvare il pianeta
Qualcuno guarderà il nostro piccolo pianeta Arca di Noè annegare nell'Universo?
Solo se sarà in grado di dissotterrare una capsula del tempo chiamata Futuro.

(da Madre fluttuante, città, 2003)

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Qualcosa è stato messo in musica, / il mio io si è spalmato / sulla già nuova melodia.
KAZUKO SHIRAISHI, Le stagioni della sacra lussuria

.



Kazuko Shiraishi pseudonimo di Yashiko Shiraishi (Vancouver, 27 febbraio 1931 – Tokyo, 14 giugno 2024), poetessa giapponese. Nota per il suo lavoro influenzato dalla musica jazz e dalla poesia della Beat Generation, amava leggere in pubblico le sue poesie e improvvisare su temi jazz.


giovedì 20 giugno 2024

Il sole più grande


GHIORGOS SEFERIS

SOLSTIZIO D’ESTATE, I

Il sole più grande da una parte 
dall’altra la luna nuova 
remoti nella memoria come quei seni.
E in mezzo l’abisso della notte stellata 
diluvio di vita.
I cavalli sulle aie 
scalpitano e sudano 
su corpi sparsi.
Tutto è diretto là 
e questa donna 
che hai visto bella, a un tratto 
cede, non resiste più, cade in ginocchio. 
Le mole macinano ogni cosa 
e ne fanno stelle.

Vigilia del giorno più lungo.

(da Tre poesie segrete, 1966 - Traduzione di Mario Vitti)

.

E dunque eccoci al solstizio d’estate – questa sera alle 22.51 – quando il sole nel suo moto apparente raggiunge la sua declinazione massima rispetto a un emisfero, in questo caso il nostro, quello boreale. Ecco che il giorno ha la sua massima lunghezza e di conseguenza la notte è la più breve dell’anno. Il poeta greco Ghiorgos Seferis, lo descrive nell’incipit di questo suo poemetto che, come spesso accade nella sua poesia trasforma “un evento locale, una storia o una mitologia personale in una sorta di dichiarazione o metafora generale", come rileva Edmund Keeley realizzando quella ”accettazione ellenica della vita” che i giurati dell’Accademia Svedese valutarono valesse il Premio Nobel 1963.

.

FOTOGRAFIA © J.B. STRAN/PUBLIC DOMAIN PICTURES
.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Lento come un animale / che gira con mansuetudine / legato a un palo centrale, / oggi il sole giunge al culmine / dell'ecclittica boreale, / e sulle orme ormai tracciate / dell'orbita sua diuturna / riversa di nuovo l'urna / da dove sgorga l'estate / sul Missouri e sull'Eufrate.
JUAN RODOLFO WILCOCK, Poesie




Ghiorgos Seferis, pseudonimo di Gheorgios Seferiadis (Vourla, Turchia, 13 marzo 1900 - Atene, 20 settembre 1971), poeta, saggista e diplomatico greco, premio Nobel per la letteratura nel 1963 con la seguente motivazione: “Per la sua scrittura distinta, ispirata da un profondo sentire per il mondo della cultura ellenica”.



mercoledì 19 giugno 2024

Tace una parola


CECILIA CASANOVA

RITORNA

Al telefono mi dici
che la via dove abiti
si chiama Roger de Flor
che vedi il mare
che gli alberi sono in fiore.
Il tuo entusiasmo
mi impedisce di essere triste
e nel profondo di me
tace una parola.

(da Poesie del vago e del simpatico, 2010)

.

La cosa geniale di questa poesia di Cecilia Casanova, che per il resto sarebbe una normale poesia d’amore, è quel titolo urlato al lettore ma taciuto all’amato. “Ritorna” lo dice a noi che leggiamo, ci fa complici di quel suo tormento di anteporre alla propria la felicità di chi si ama, di quella sua necessità di tacere ciò che più desidera mentre si macera nell’assenza.

.

ILLUSTRAZIONE DI OLIVER BRABBINS

.

.

  LA FRASE DEL GIORNO  

L'amore / è come le stagioni. / Il nostro / ha già preso il suo colore.
CECILIA CASANOVA, Stazione Termini

.



Cecilia Casanova (Santiago del Cile, 2 ottobre 1926 – 2 novembre 2014), poetessa cilena. Autrice di poesie spesso brevissime ma chiare e intense, è stata accostata ad Emily Dickinson per la sua sensibilità nei confronti della natura e per la ricerca dell’immenso nel quotidiano.


martedì 18 giugno 2024

Sole in faccia


MARY OLIVER

PERCHÉ MI SVEGLIO PRESTO

Ciao, sole in faccia.
Ciao, tu che crei il mattino
e lo spargi sui campi
e sui volti dei tulipani
e sui convolvoli che annuiscono,
e anche sulle finestre dei
miserabili e dei lunatici –

il miglior predicatore che sia mai esistito,
cara stella, che guarda caso
sei in quel punto dell'universo
per preservarci da un’eterna oscurità,
per darci sollievo con il tocco caldo,
per tenerci nelle grandi mani della luce -
buongiorno, buongiorno, buongiorno.

Guarda, ora, come inizio la giornata
con felicità, con gentilezza.

(da Perché mi sveglio presto, 2004)

.

Il legame tra mondo naturale e mondo spirituale è molto forte nelle poesie di Mary Oliver. Questo inno al sole è in effetti una celebrazione di quel vincolo tra l’essere e la realtà circostante, una presa di coscienza di quell’energia vitale e creatrice che le permette di iniziare la giornata con una tranquilla serenità.

.

DIPINTO DI EVGENIJ MONAHOV

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

A volte mi basta / stare ferma / dove sono / per essere benedetta.
MARY OLIVER, Testimonianza

.



Mary Oliver (Maple Heights, Ohio, 10 settembre, 1935 – Hobe Sound, Florida, 17 gennaio 2019), poetessa statunitense, vincitrice del National Book Awards 1992 e del Premio Pulitzer 1984, è autrice di 32 raccolte poetiche e di quattro saggi sulla poesia. Il New York Times l’ha definita “Di gran lunga, la poetessa di questo paese che ha venduto di più”.


lunedì 17 giugno 2024

Un attimo l’amore


EDNA ST. VINCENT MILLAY

RITORNERÒ SU QUELLA NUDA SPIAGGIA

Ritornerò su quella nuda spiaggia,
costruirò sulla sabbia una capanna
– non più di un metro o due dovrà distare
la porta dal sottile nastro estremo

delle alghe marine; né mai più
ti prenderò per mano, tornerò
a quanto sono in grado di capire,
più felice di quanto sia mai stata.

Un attimo l'amore nei tuoi occhi,
un attimo parole alle tue labbra,
con tutto ciò che in un attimo muore,

qualcosa di non detto o sussurrato.
E rivedrò le scure rocce e i cieli
con lo sguardo di quando ero ragazza.

1923

(da Poesie, Crocetti, 2020 – Traduzione di Silvio Raffo)

.

I sonetti della poetessa statunitense Edna St. Vincent Millay sono sempre in un sottile equilibrio tra la classicità - era affascinata da Saffo e dal suo tiaso - e il modernismo imperante nei primi decenni del XX secolo. Anche in questa memoria di un tempo felice affiora quella profonda inquietudine che la attanagliò per tutta la vita: "Per rintracciare il centro del dolore /  il mio cuore ho esplorato, ed ho scoperto / che sono stanca di uomini e parole, / sono stanca della città. Io voglio il mare".

.

FOTOGRAFIA © PXHERE

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Dove eri tu, c’è un buco nel mondo, nel quale mi ritrovo costantemente a camminare di giorno e a cadere di notte. Mi manchi da morire.
EDNA ST. VINCENT MILLAY, Lettere




Edna St. Vincent Millay (Rockland, Maine,22 febbraio 1892 – Austerlitz, New York, 19 ottobre 1950), poetessa e attivista femminista statunitense. Fu insignita del Premio Pulitzer per la Poesia nel 1923. Il poeta Richard Wilbur scrisse di lei che “ha scritto alcuni dei più bei sonetti del secolo”.


domenica 16 giugno 2024

Puro e diafano


PEDRO PRADO

IL MIO AMORE

Il mio amore era tanto puro e diafano che tu non lo vedevi.
Che fare? mi dissi.
Lo intorbidai.

(da Karez I Roshan, 1922)

.

Pedro Prado, poeta cileno, era noto per le sue poesie in prosa, spesso leggibili come parabole o insegnamenti. Ma, per gioco, con l’amico Antonio Castro Leal, sull’onda della popolarità dell’orientalismo nata in seguito alla vittoria del Premio Nobel per la Letteratura da parte dell’indiano Tagore nel 1913, pubblicarono una serie di versi attribuendoli all’oscuro poeta afgano Karez-I-Roshan. Riconoscibile è però il tono lirico e sentenzioso di Prado e la sua ironia.

.

ILLUSTRAZIONE © ALANA JORDAN/PIXABAY

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Sono – disse il poeta passando attraverso l’allegra moltitudine – come la luna dimenticata del mezzogiorno. Quando la tristezza, al pari della notte, arriva, questa gente avverte la mia presenza: a somiglianza della luna, solo allora comincio a brillare per gli uomini.
PEDRO PRADO, Karez I Roshan




Pedro Prado Calvo (Santiago, 8 ottobre 1886 - Viña del Mar, 31 gennaio 1952), scrittore, pittore e architetto cileno , vincitore del Premio Nazionale di Letteratura nel 1949.Autore di poesie in prosa, come romanziere fuse la struttura popolare dell’esotismo con le vette creative e poetiche dell'Imagismo, raggiungendo la profondità filosofica.


sabato 15 giugno 2024

Un foglio bianco


JESÚS MUNÁRRIZ

FOGLIO BIANCO

Perché all'improvviso ogni cosa tace?
e soltanto il silenzio arriva al cuore?
Le cose hanno perso le parole?
O io non so penetrare il mistero?

Il vuoto, con risate silenziose,
si burla dei miei dubbi e dei miei versi.
La realtà - mi dice - è un foglio bianco.
a cui dà un senso il tuo desiderio.

(da Questi tuoi occhi, 1981)

.

La poesia nell'aridità creativa si converte in espressione del vuoto e quel vuoto è paradossalmente l'assenza del messaggio stesso che il poeta - in questo caso lo spagnolo Jesús Munárriz - cerca di decifrare con i suoi versi. Il significato del reale si è perso, quel foglio bianco è come una nebbia che le parole non riescono a forare.


CARAVAGGIO, "ISPIRAZIONE DI SAN MATTEO"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Ci sono tre modi di credere: ragione, consuetudine e ispirazione.
BLAISE PASCAL, Pensieri

.



Jesús Munárriz Peralta (San Sebastián, 1940), poeta, editore e traduttore spagnolo. Dal 1975 dirige le Edizioni Hiperión. Dopo aver sospeso gli studi di Architettura, si laureò in Filologia Tedesca. Ha tradotto in spagnolo Hölderlin, Rilke, Celan, Aragon, Wilde, Shakespeare e Pessoa.


venerdì 14 giugno 2024

La mia traccia


RICARDO PASEYRO

ANANKE

Non conosco le mappe né l'oriente,
né le porte del mare, né i rifugi
dove si riparano i nomadi.
E non mi smarrisco: in ogni luogo
è scritta la mia traccia prima del mio arrivo.
Come se quanto compio e quanto vivo,
non potesse salvarmi né perdermi.

(da Scacchi, 1997)


Ananke, o meglio, in caratteri greci, Ἀνάγκη, è la divinità del Fato o del Destino, personificazione dell’idea astratta. Il suo santuario era a Corinto, in comune con Bia, la dea della violenza. Nella teologia orfica ebbe il valore di potenza cosmogonica. Il poeta uruguaiano Ricardo Paseyro ne modernizza l’assunto, puntando il suo sguardo sull’ineluttabilità, sull’impossibilità di deviare dalla strada tracciata.

.

FOTOGRAFIA © BEN MACK/PEXELS

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

E la fortuna è un'illusione. Forse / il gioco era già detto e risolto / prima di iniziarlo. Perde o vince / chi non sa perché è venuto alla scacchiera?
RICARDO PASEYRO, Scacchi




Ricardo Paseyro (Mercedes, 5 dicembre 1925 – Parigi, 5 febbraio 2009), scrittore e poeta uruguaiano, membro della generazione del '45. Diplomatico in Francia per 15 anni, vi riparò nel 1974 dopo il colpo di stato di Bordaberry, ottenendo la cittadinanza francese. Genero di Jules Supervielle, ne diffuse l’opera.


giovedì 13 giugno 2024

Ogni colore


GIUSEPPE UNGARETTI

TAPPETO

Ogni colore si espande e si adagia
negli altri colori

Per essere più solo se lo guardi.

(da L’Allegria, Preda, 1931)

.

La semplice osservazione della trama di un tappeto consente a Giuseppe Ungaretti una meditazione sulla società e sull’individuo: i vari punti che formano il manufatto presi insieme realizzano un disegno ma in sé mantengono la condizione esistenziale della solitudine. Questi soli tre versi hanno comunque anche una lettura di tipo puramente artistico: proprio a proposito di Tappeto, Piero Dorazio, uno dei padri dell’astrattismo italiano, dichiarò che “è la prima dichiarazione d’amore di Ungaretti alla pittura”.

.

FOTOGRAFIA © ZEYNEP SENA AÇAR/PEXELS

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Un uomo può gettare un ponte, semplificare i mezzi di comunicazione, non abolire le distanze, tanto meno una distanza umanamente inconoscibile come quella tra l’effimero e l’eterno.
GIUSEPPE UNGARETTI, Ragioni d’una poesia.

.



Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


mercoledì 12 giugno 2024

Un riflesso


OLAV H. HAUGE

NON VENIRE DA ME CON TUTTA LA VERITÀ

Non venire da me con tutta la verità,
non portarmi il mare se ho sete,
non darmi il cielo, quando chiedo la luce,
ma un riflesso, rugiada, pulviscolo,
come gli uccelli portano gocce d’acqua
e il vento un granello di sale.

(da Sulla collina dell'aquila, 1961)

.

Possedere tutto o capire tutto non è possibile. Ma da piccoli segni, da pochi particolari si può ricostruire il mondo e il suo significato: è in fondo l'essenza stessa della poesia quella che registra il poeta norvegese Olav H. Hauge in questi versi dall'afflato metafisico. A sedurci è la ricerca del vero, è il desiderio di comprendere, e il fascino del mistero è fondamentale per la nostra esplorazione del vivere.

.

RAFAL OLBINSKI, "SPERANZA"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

E non segni la strada, / nemmeno tu. / E il vento cancella le tue impronte /sulla montagna deserta.
OLAV H. HAUGE, La terra azzurra




Olav Håkonson Hauge (Ulvik, 18 agosto 1908 – 23 maggio 1994), traduttore e poeta norvegese. Giardiniere, uomo di grande cultura, tradusse in lingua nynorsk Blake, Brecht, Celan, Hölderlin e Sylvia Plath. La sua è poesia modernista, che invade il territorio della poesia concreta.


martedì 11 giugno 2024

Storia della solitudine


ADAM ZAGAJEWSKI

STORIA DELLA SOLITUDINE

Si smorzano le voci degli uccelli.
La luna si mette in posa per la foto.
Luccicano le umide guance delle vie.
Il vento porta il profumo di campi verdi.
Lontano, in alto, un piccolo aeroplano
gioca come un delfino.

(da Dalla vita degli oggetti, Adelphi, 2012 - Traduzione di Krystyna Jaworska)

.

La solitudine è necessaria alla pratica stessa della poesia – lo sapeva bene il poeta polacco Adam Zagajewski che in essa si immerge e come un subacqueo va esplorando i fondali della sera per recuperarne i piccoli preziosi tesori che altrimenti passerebbero inosservati.

.

ALEXEI BUTYRSKY, "IL MIO POSTO PREFERITO"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

La poesia esiste nel mondo, in determinati eventi, in rari momenti.
ADAM ZAGAJEWSKI, Un’altra bellezza

.



Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Esponente della New Wave polacca, nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


lunedì 10 giugno 2024

Giacinti


JAMES TERRY WHITE

NON DI SOLO PANE

Se per tutta ricchezza hai
solo due pani, vendine uno,
e con il ricavato compra
giacinti per nutrire l’anima.

(da Il giardino di rose di Sa’di, 1907)


La Rete, come è noto, non va per il sottile, è superficiale e non approfondisce, figurarsi ricercare le fonti. Non solo la celeberrima Lentamente muore appioppata a Pablo Neruda mentre è di Martha Medeiros o altri casi riguardanti Pirandello, Alda Merini e Borges: questa quartina del poeta statunitense James Terry White è attribuita erroneamente a Sa’di, poeta persiano del XIII secolo. Chiaramente White si è ispirato alla filosofia di Sa’di: “Insegnami, o Sa’di, come rendere / la mia vita bella come la tua; — / A vivere come te per il bene degli altri. / E a condividere con tutti /  il mio olio e il mio vino; / Insegnami a spendere il mio cuore / come te in generose elemosine!” E, come Sa’dì, White ritiene che vi sia qualcosa che vale più dei beni materiali e del denaro: la bellezza e lo spirito.

.

FOTOGRAFIA © PXHERE

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

O Rosa del Mio Desiderio, attraverso tutti i miei giorni / La bellezza della tua fragrante perfezione / Innalzerà gli ideali del cuore e dell'anima, / E tutte le energie della mente ti stupiranno…
JAMES TERRY WHITE




James Terry White (Newburyport, Massachusetts, 3 luglio 1845 – Manhattan, New York, 3 aprile 1920), editore e poeta americano. Data la sua vasta gamma di interessi e il suo coinvolgimento in varie attività commerciali e culturali, era considerato dalla società contemporanea un uomo del Rinascimento.


domenica 9 giugno 2024

La sabbia dell’estate


NICO ORENGO

LA SABBIA

Non scompare mai
la sabbia dell'estate,
riappare fra le lenzuola,
nello zaino di scuola,
fresca saltella in tasca,
da Natale a Pasqua
e giù ancora
quando è l'ora
di tornare al mare.

(da Spiaggia, sdraio e solleone, Einaudi, 2000)

.

Le poesie di Nico Orengo giocano spesso a ricercare salti di senso. In questa raccolta del 2000 ripercorre "un breve, incompleto, catalogo di oggetti e di emozioni estive". Il lettore è a sua volta "invitato ad aggiungere i suoi versi su quegli oggetti e sentimenti che l’autore ha dimenticato o non ha sentito". Così ognuno di noi può fare propria la sensazione di quei granelli di sabbia che si ritrovano ovunque una volta tornati dalle vacanze al mare.

.

FOTOGRAFIA © DAVID/WIKIMEDIA COMMONS

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Non serve molto per essere felici: un po' di sabbia, di mare, di cielo…
JAN SZTAUDYNGER, Non solo piume

.



nico-orengo

Nicola Orengo, detto Nico (Torino, 24 febbraio 1944 – 30 maggio 2009),  scrittore, giornalista e poeta italiano. Direttore per anni di Tuttolibri, inserto culturale della “Stampa”, è stato anche autore di filastrocche per bambini.


sabato 8 giugno 2024

Luce e splendore di luna


JOHANN WOLFGANG GOETHE

DALL'ALTO IL CREPUSCOLO SCENDEVA

Dall’alto il crepuscolo scendeva,
lontano è ogni cosa vicina,
ma per prima la stella della sera,
è ascesa con luce amica!
Tutto ondeggia nell’incerto,
nebbie scivolano nell’alto,
specchiando tenebre nere e profonde,
giace, immobile, il lago.

Soltanto nelle plaghe orientali,
presagisco luce e splendore di luna,
rami frondosi di snelli salici
scherzano sull’onda vicina.
Il raggio lunare trema
attraverso giochi di mobili ombre,
e tacita la frescura entra
per gli occhi e consola il cuore.

(da Cento poesie, Einaudi, 2011 - Traduzione di Giuliano Baioni e Roberto Fertonani)

.

Il tramonto entra nell'anima romantica di Johann Wolfgang Goethe, che lo osserva dalla riva di un lago mentre dall'acqua sale la nebbiolina. Il mondo si riempie di ombre, la luce svanisce lentamente e l'aria si fa più fredda con l'avvicinarsi della notte. Ricorda l'emozione che espresse in una lettera ad Anna Catharina Fabricius durante un viaggio lungo la Saar in Lorena: “Il fiume scorreva in un silenzioso grigio crepuscolo e a sinistra pendevano su di me le tenebre pesanti del faggeto del monte. (...) Allora nel mio cuore si fece un tale silenzio come nella natura e tutta la fatica della giornata era dimenticata come un sogno e bisognava sforzarsi per ricordarsene ancora. Che felicità è avere un cuore leggero e libero!”

.


ANTONIO FONTANESI, "IL MULINO"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Come il sublime si genera facilmente dal crepuscolo e dalla notte, dove le forme si congiungono, così all’opposto è messo in fuga dal giorno, che tutto distingue e separa.
JOHANN WOLFGANG GOETHE

.



Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832), scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo tedesco. Esponente di spicco dello “Sturm und Drang”, approdò a un più composto classicismo. Tra le sue opere  Le affinità elettive, il Faust, il Viaggio in Italia e una ricchissima produzione poetica.


venerdì 7 giugno 2024

Cos’è la felicità


CARL SANDBURG

FELICITÀ

Ho chiesto ai professori che insegnano il senso della vita di dirmi
  cos'è la felicità.
E sono andato da dirigenti famosi che guidano il lavoro
  di migliaia di uomini.
Tutti hanno scosso la testa e mi hanno sorriso come se
  stessi cercando di prenderli in giro.
E poi una domenica pomeriggio passeggiando lungo
  il fiume Desplaines
Ho visto una folla di ungheresi sotto gli alberi con
  le loro donne e i loro bambini, un barilotto di birra e una
  fisarmonica.

(da Poesie di Chicago, 1916)

.

No, non lo sanno i professoroni né i manager, non lo sanno i riccastri né le persone famose. Che cos’è la felicità? Il poeta statunitense Carl Sandburg la trova nell’allegria del riposo domenicale di alcuni immigrati magiari. Perché la felicità non sta nella ricchezza o nel potere e nemmeno nell’intelligenza e nel successo: la felicità è nella semplicità.

.

VLADIMIR FOMIN, "SUONATORE DI FISARMONICA"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Lascia che la felicità sia per te. / Allunga le mani / e prendila quando passa.
CARL SANDBURG, Poesie di Chicago

.



Carl Sandburg (Galesburg, Illinois, 6 gennaio 1878 – Flat Rock, North Carolina, 22 luglio 1967), poeta statunitense. Nella sua poesia, in cui è costante il richiamo ai principi della solidarietà democratica, l’evidenza delle immagini e l'andamento discorsivo creano un linguaggio sperimentale, giocato sui contrasti e sulla vivacità della scansione.


giovedì 6 giugno 2024

In Normandia


CYRIL CRAIN

NORMANDIA

Vieni e soffermati in memoria
di chi combatté e cadde.
Hanno dato la vita in Normandia
ricordali con orgoglio.

Soldati, aviatori, marinai,
paracadutisti e marines
che nella vita civile erano sarti
e uomini alle macchine.

Britannici e canadesi
e uomini dagli Stati Uniti
forze del Commonwealth
erano tutti lì quel giorno

A Juno, Sword e Utah
spiagge divenute celebri
anche Gold e Omaha
è lì che scesero le rampe.

La battaglia infuriò in Normandia
Molte vite furono perse
La guerra doveva finire con la vittoria
e questo doveva essere il costo

Quando la mia vita sarà finita
e raggiungerò l'altro lato
incontrerò i miei amici della Normandia
e stringerò loro la mano con orgoglio.

.

Sono trascorsi ottant’anni dal D-Day, il giorno in cui gli Alleati sbarcarono in Normandia e diedero la svolta definitiva alla Seconda guerra mondiale e alla vittoria sul nazifascismo. L’operazione, annunciata in codice via radio con i primi versi di una poesia di Verlaine – “I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno” – iniziò alla mezzanotte di martedì 6 giugno 1944: sostenute da un massiccio bombardamento aereo e navale, 24.000 truppe aerotrasportate raggiunsero la costa, alle 6.30 sbarcarono i soldati dei mezzi anfibi. Nessuno degli obiettivi programmati riuscì il primo giorno, ma nel corso dei due mesi successivi l’avanzata alleata ottenne risultati fino alla riconquista di Caen. Quel 6 giugno 1944 i caduti alleati furono 13.000, quelli tedeschi tra 4.000 e 9.000. Cyril Crain, il soldato inglese autore di questi versi sbarcò a Juno Beach e vide cadere molti dei suoi compagni, che ricordò nella sua lunga vita con numerose poesie.

.

FOTOGRAFIA © ROBERT F. SARGENT

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Non sa più nulla, è alto sulle ali / il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna. / Per questo qualcuno stanotte / mi toccava la spalla mormorando / di pregar per l'Europa / mentre la Nuova Armada / si presentava alle coste di Francia.
VITTORIO SERENI, Diario d’Algeria

.



Cyril Walter Crain (Nottingham, 11 giugno 1923 - 21 novembre 2014), poeta e veterano inglese. Prima di arruolarsi lavorava come impiegato salariale. Il 6 giugno 1944 sbarcò a Juno Beach con le forze alleate. Sopravvissuto alla guerra, si dedicò a onorare la memoria dei compagni caduti in Normandia.


mercoledì 5 giugno 2024

Non può piegarsi


LEONARDO SINISGALLI

LO SPAURACCHIO

Non può piegarsi
a carezzare le spighe brune,
a stringere in pugno i passerotti.
Può solo guardare più a lungo
il tramonto.

(da La vigna vecchia, Mondadori, 1956)

.

"Simboli di primordiali religioni, indecifrabili e perdute" scrive Emilio Cecchi delle cose che rappresentano nei versi di Leonardo Sinisgalli il ricordo della sua terra, la Lucania. Così è per lo spaventapasseri che si erge tra il grano, umanizzato dallo sguardo del poeta nella sua fissità.

.

IMMAGINE GENERATA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Sarà la smania di far notte in me solo / E cercar scampo e riposo / Nella mia storia più remota. / Ogni sera mi vado incontro a ritroso.
LEONARDO SINISGALLI, Vidi le Muse

.



Leonardo Sinisgalli (Montemurro, 9 marzo 1908 – Roma, 31 gennaio 1981), poeta,  saggista e critico d'arte italiano. Noto come Il poeta ingegnere per il fatto che lavorò per Olivetti e Pirelli e per aver fatto convivere nelle sue opere cultura umanistica e cultura scientifica. Fondò e diresse la rivista “Civiltà delle macchine”.


martedì 4 giugno 2024

Nel cielo è giorno


JORGE LUIS BORGES

ULTIMO SOLE A VILLA ORTÚZAR

Sera come di Giudizio Universale.
La strada è una ferita aperta nel cielo.
Non so più se fu Angelo o un tramonto il chiarore che ardeva nel profondo.
Insistente, come un incubo, pesa su di me la distanza.
All'orizzonte le duole un reticolato.
Il mondo è come inservibile e gettato via.
Nel cielo è giorno, ma la notte è traditrice nei fossi.
Tutta la luce è nelle pareti azzurre e in quel baccano di ragazze.
Non so più se è un albero o se è un dio quello che appare attraverso il recinto arrugginito.
Quanti paesi contemporaneamente: la campagna, il cielo, la periferia.
Oggi sono stato ricco di strade e tramonti taglienti e la sera in uno stato di torpore.
Lontano, ritornerò alla mia povertà.

(da Luna di fronte, 1925)

.

Jorge Luis Borges costruisce un’atmosfera in cui si intrecciano divino e terreno: il tramonto del resto è il momento del giorno in cui è più facile interrogarsi sull’esistenza. Ma la luce che cade su Villa Ortúzar, quartiere di Buenos Aires, non è in grado di fornire risposte, rimane il dubbio, la perplessità del poeta: “Credo che i miei giorni e le mie notti sono uguali in povertà e ricchezza a quelli di Dio e a quelli di tutti gli uomini”.

.

FOTOGRAFIA © PXHERE

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Sempre è commovente il tramonto / per indigente o sgargiante che sia, / ma più commovente ancora / è quel brillìo disperato e finale / che arrugginisce la pianura / quando il sole ultimo si è sprofondato.
JORGE LUIS BORGES, Fervore di Buenos Aires

.



Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.