venerdì 28 giugno 2024

Battono il primo grano


ROCCO SCOTELLARO

DORMONO SULLE SELCI PIÙ GROSSE

Le ginestre delirano dei canali.
E colombi e tordi invano
nelle ore risalgono
il cammino dell’acqua

Battono il primo grano nel piazzale.
Un’altra sera e vi sarà nidiata
d’uomini distesi nell’aiata.

Così maggio è passato
un aereo nel cielo
che lo guardi fin che puoi
una fanciulla nel tenero velo
l’adolescenza scritta nel quaderno
un limbo, ora l’inferno.

Ora hanno trovato
le donne nello stipo
un serpente addormentato
E i mietitori nelle giubbe rosse
cercano il letto sulle selci grosse.

1948

(da Margherite e rosolacci,  Mondadori, 1978)

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Maggio è passato ed è arrivato giugno: nell'universo contadino del poeta lucano Rocco Scotellaro è tempo di mietitura sulla terra arsa. C'è anche la comparsa del mistico "serpente protettore", una sorta di lare della casa ereditato dalla ritualità dell'antichità romana.

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PIETER BRUEGEL IL VECCHIO, "I MIETITORI"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Noi non ci bagneremo sulle spiagge / a mietere andremo noi / e il sole ci cuocerà come crosta di pane. / Abbiamo il collo duro, la faccia / di terra abbiamo e le braccia / di legna secca colore di mattoni.
ROCCO SCOTELLARO, Margherite e rosolacci

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Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), scrittore, poeta e politico italiano impegnato nella lotta per miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei contadini. La sua poesia è caratterizzata da da un'ambientazione pastorale serena, da un'armonia di immagini e visioni che esaltano la vita bucolica.


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