Philip Larkin, che nacque esattamente il 9 agosto di cento anni fa, e morì a 63 anni nel 1985, era un poeta dallo stile colloquiale, chiaro, tranquillo, ma capace di esprimere con ironia e scetticismo le sue esperienze. Jean Hartley, nella sua biografia scrisse che era una “piccante miscela di lirismo e di malcontento”. Partito da Eliot, Auden e Yeats, si lasciò via via sempre più influenzare dalle opere di Thomas Hardy, diventando – sempre con le parole della Hartley – “un osservatore distaccato, a volte lugubre, a volte tenero, che guarda la gente comune fare cose ordinarie". Il suo è dunque un fatalismo romantico, che vede sgretolarsi due dei capisaldi della sua vita: il modernismo poetico e l’Inghilterra, che va perdendo il suo impero mentre le sue brughiere svaniscono a favore del cemento.
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LONTANO DI QUI
Al di là delle luminose insegne
ci sono spazi più oscuri: lassù
piccoli nidi brumosi di stelle
sembra ondeggino in aria.
Non hanno specifici nomi:
nessun uomo che vaghi nella notte
volge a loro il suo sguardo
per orientarsi, o per puro piacere;
una polvere tanto evanescente
può dar ben poca luce:
è molto meno il noto che l’ignoto,
è molto più il lontano che il vicino.
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PARTENZA
C’è una sera che scende,
a nessun’altra uguale,
sui campi avanza, e lumi non accende.
Di seta sembra da lontano, pure
quando t’avvolge le ginocchia e il petto,
non è per confortare.
L’albero che saldava terra e cielo
dov’è fuggito? Qui sotto le dita
cosa c’è, che non posso percepire?
Qual è il peso che grava le mani?
(da Poesie raccolte, 1988 - Traduzione di Silvio Raffo)
Altre poesie di Philip Larkin sul Canto delle Sirene:
LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un affare di sanità mentale, di vedere le cose come sono, di ricreare il familiare, eternando la propria percezione del poeta in una forma verbale unica e originale.
PHILIP LARKIN
Philip Larkin (Coventry, 9 agosto 1922 – Londra, 2 dicembre 1985), scrittore, poeta e critico musicale britannico. Esordì con Il meno ingannato nel 1955 rivelandosi poeta lirico moderno, esponente del cosiddetto Movement. Le sue poesie hanno un linguaggio diretto, colloquiale, senza oscurità, stile misurato e rifiuto del sentimentalismo.
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