WISŁAWA SZYMBORSKA
FORSE TUTTO QUESTO
Forse tutto questo
Avviene in un laboratorio?
Sotto una sola lampada di giorno
e miliardi di lampade di notte?
Forse siamo generazioni sperimentali?
Travasati da un recipiente all’altro,
scossi in alambicchi,
osservati non soltanto da occhi,
e infine presi a uno a uno
con le pinzette?
O forse è altrimenti:
nessun intervento?
I cambiamenti avvengono da sé
in conformità al piano?
L’ago del diagramma traccia a poco a poco
gli zigzag previsti?
Forse finora non siamo di grande interesse?
I monitor di controllo sono accesi di rado?
Solo in caso di guerre, meglio se grandi,
di voli al di sopra della nostra zolla di Terra,
o di migrazioni rilevanti tra i punti A e B?
O forse è il contrario:
là piacciono solo le piccole cose?
Ecco: una ragazzina su un grande schermo
Si cuce un bottone sulla manica.
I sensori fischiano,
il personale accorre.
Ah, guarda che creaturina
con un cuoricino che batte dentro!
Quale incantevole serietà
nell’infilare l’ago!
Qualcuno grida rapito:
Avvertite il Capo,
che venga a vedere di persona!
(Może to wszystko, da La fine e l’inizio, 1996 – Traduzione di Pietro Marchesani)
.
Il mondo come un esperimento di un’entità più grande: è un’idea che appare qua e là nella letteratura – in particolare quella fantastica (c’è un racconto di Dino Buzzati in cui c’è un uomo che sta per colpire una mosca con un giornale e nella zampa di questa mosca c’è un mondo in miniatura, e non si sa se il nostro mondo sia quello dell’uomo o quello nella zampa della mosca) e fantascientifica (in The Dome di Stephen King la città intrappolata sotto una cupola, Chester’s Mill, è oggetto del sadico gioco di un gruppo di bambini alieni). Una simile ispirazione è arrivata anche alla poetessa polacca Wisława Szymborska, premiata con il Nobel proprio nell’anno in cui pubblicò questa raccolta.
.
IMMAGINE © CBS
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle, / e io l’ho preso solo per uso ordinario.
WISŁAWA SZYMBORSKA, Due punti
Nessun commento:
Posta un commento