JUAN GELMAN
LUNA
Scrive perché
la vita lo scrive e crede
di scrivere di
quel che essa non sa: l’autunno
maestro dell’attesa,
il dolore di aver provato dolore,
l’uccello che vola
nell’ora presente per
trasformarla in passato.
Le immagini compongono il mondo
e il sole che indora la città
sembra farina calda
che diventa pane nella mia stanza.
Essere uno è non avere niente.
Cade il tramonto sopra
la parola che galleggia sul visibile
come una luna.
(Luna, da Valer la pena, Guanda, 2007 – Traduzione di Laura Branchini)
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“La poesia è un lavoro appassionato nel quale uno lavora mentre aspetta che si verifichi il miracolo del connubio felice tra l’esperienza, l’immaginazione e la parola” scrisse negli ultimi anni il poeta argentino Juan Gelman: una frase che ben si attaglia a questi versi sullo scrivere poesia: un poeta crede di scrivere quello che riesce a comprendere della vita mentre in realtà è la vita stessa che lo scrive e la parola emerge dall’ombra ponendo i suoi interrogativi.
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FOTOGRAFIA © JOE BONITA
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia arricchisce l’essere umano, scopre territori interiori che ignorava di possedere e perciò non possedeva.
JUAN GELMAN, El País, 25 maggio 2012
Juan Gelman (Buenos Aires, 3 maggio 1930 – Città del Messico, 14 gennaio 2014), poeta, scrittore e giornalista argentino. Vincitore del Premio Cervantes nel 2007, è autore di una poesia esistenziale con accenti lirici e intimisti, divenuta più sociale con l’avvento della dittatura militare (il figlio e la nuora furono sequestrati e uccisi dal regime, la nipote data in adozione) e l’esilio.
2 commenti:
i "raggi " della luna i "raggi" del Poeta...delicata.
ciao Vania:)
Da Omero a Leopardi, da Li Po a Frost, tutti i poeti e i sognatori parlano alla luna
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