sabato 23 maggio 2009

Progressioni

C'è un metodo di raccontare molto particolare: quello di sviluppare un motivo per progressioni, vale a dire narrare una storia per mezzo di un susseguirsi di eventi o di poche frasi.

Famoso è il modo in cui il giornale "Moniteur" nel marzo 1815 illustrò ai francesi con i suoi titoli la fuga di Napoleone dall'esilio all'isola d'Elba:

9 marzo - Il mostro è evaso dal luogo del suo esilio
10 marzo - L'orco corso è approdato a Cap Juan
11 marzo - La tigre ha fatto la sua apparizione a Cap. Le truppe avanzano da tutte le parti per arrestare la sua avanzata. Egli finirà la sua miserabile avventura di fuggitivo sulle montagne
12 marzo - Il mostro è arrivato a Grenoble
13 marzo - Il tiranno è a Lione. Il terrore lo accompagna
18 marzo - L'usurpatore ha rischiato di avvicinarsi a sessanta ore di marcia dalla capitale
19 marzo - Bonaparte avanza a marce forzate. Non è possibile che raggiunga Parigi
20 marzo - Napoleone arriverà domani sotto le mura di Parigi
21 marzo - L'imperatore Napoleone a Fontainebleau
22 marzo - Ieri sera Sua Maestà l'Imperatore ha fatto il suo ingresso ufficiale alle Tuileries. Niente può uguagliare la gioia universale

Esilarante è qui la progressione che porta il "mostro" a divenire via via "orco", "tigre", "tiranno, "usurpatore" fino a trasformarsi, neanche due settimane dopo in "Sua Maestà l'Imperatore", a tutte iniziali maiuscole.

Dino Buzzati in uno dei racconti che formano la raccolta "Il colombre", intitolato "Il busso alla porta", descrive in pochissime righe la vita di una donna solo con le reazioni davanti a qualcuno che bussa all'uscio di casa:

Toc toc chi sarà? Il babbo coi regali di Natale?
Toc toc chi sarà? Giorgio? Dio mio, se i miei si accorgono!
Toc toc chi sarà? Deve essere lui, scommetto. Non gli passa con gli anni la voglia di fare scherzi al mio Giorgio.
Toc toc chi sarà? Tonino che torna a quest'ora? Oh, questi benedetti figlioli!
Toc toc. Il vento deve essere. O gli spiriti? O i ricordi? Chi mai potrebbe venirmi a cercare?
Toc toc toc.
Toc toc.
Toc.

C'è poi un fulminante "Controcorrente" di Indro Montanelli, che racconta un amore attraverso l'intestazione delle lettere: dal sorgere della passione al suo culmine, il suo scemare, il freddo addio.

"Signora..."
"Cara Signora..."
"Mia dolce Signora..."
"Amore mio..."
"Mia maliarda..."
"Amore caro..."
"Cara Amica..."
"Cara Signora..."
"Signora..."

 

Lisa Kowalski, “Vertical Focus III”

 

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LA FRASE DEL GIORNO
L'opera d'arte è l'esagerazione di un'idea.
ANDRÉ GIDE




Dino Buzzati, all'anagrafe Dino Buzzati Traverso (San Pellegrino di Belluno, 16 ottobre 1906 – Milano, 28 gennaio 1972), scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo e poeta italiano. Fu cronista e redattore del Corriere della Sera. Autore di romanzi e racconti surreali e realistico-magici, è celebre per Il deserto dei Tartari.


Indro Alessandro Raffaello Schizògene Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001), giornalista, saggista e scrittore italiano. Corrispondente e inviato speciale di varie testate, fu redattore del Corriere della sera (1938-73); fondò e diresse  Il Giornale (1974-94) e La Voce (1994-95). Intransigente e anticonformista, dichiaratamente avverso al comunismo e fautore di una destra ideale.


2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Fulminante Montanelli e tenerissimo Buzzati... ma dove le scovi, queste suggestioni! (wow!)


Luciana - comoinpoesia

DR ha detto...

Sono le mie letture: adesso sono sui racconti di Buzzati (centinaia) da circa sei mesi. Montanelli è stato uno degli autori sul quale mi sono formato - e durante il liceo leggere "il Giornale" era una vera avventura...