Proseguiamo la disamina dei proverbi brianzoli riguardanti i mesi:
Mês de masc, aqua a brasc.
(Mese di maggio, acqua a braccia)
Maggio è un tipico mese primaverile: la pioggia cade provvidenziale, abbondante e improvvisa a rendere ancora più verde il rigoglio della natura, a ingrassare le rose. Questo proverbio nota l’abbondanza, così come quest’altro ricorda un tempo ormai perduto in cui le donne lavavano il bucato a mano al fiume, al lago o nei lavatoi pubblici: “I gutùni de masc i fa ‘nà via töcc i smacc” (le grosse gocce di maggio tolgono tutte le macchie). In Calabria è attestato “L'acqua di màju arricchi 'u massaru” (L’acqua di maggio fa ricco il contadino), in Salento “Masciu una e bona” (Maggio una [pioggia] e buona).
Var püssê ‘na giurnada de sû de masc che ‘l Dom de Milan
(Vale più una giornata di sole a maggio che il Duomo di Milano)
Il sole – la luce – è vita, e in un periodo di crescita come è la primavera, tutte le coltivazioni ne hanno necessità: ecco spiegato l’inusuale paragone con un monumento prezioso per l’arte e la cristianità. Il vento può essere un altro elemento favorevole: “Masc ventus, ann bundanzius” (Maggio ventoso, anno d’abbondanza). Infatti i veneti dicono “Majo con jorni suti, miel e frumento per tuti” (Maggio con giorni asciutti, miele e frumento per tutti). In Abruzzo dicono invece “Vale ‘cchié na tumbire tra magge e abbrèle che nu carre d’ore e chije le tère” (Vale più un acquazzone tra maggio e aprile che un carro d’oro e chi lo tira).
S’el piöf al dé de l’Ascenza, per quaranta dé sem minga senza.
(Se piove il giorno dell’Ascensione, per quaranta giorni non ne saremo senza)
S’el piöf al dé de l’Ascenzion, la früta la va tüta in perdizion.
(Se piove il giorno dell’Ascensione, la frutta va tutta persa)
S’el piöf al dé de la Santa Crus, bon i cöf e büs i nus.
(Se piove il giorno della Santa Croce, buoni i covoni e buche le noci)
Questa terna di proverbi meteorologici dimostra la predilezione per le arti divinatorie e superstiziose della buona gente di campagna: i motti legano alla festa religiosa, in questo caso l’Ascensione – quaranta giorni dopo Pasqua – e la Santa Croce del 3 maggio, il tempo atmosferico per trarne una previsione sul raccolto. Nel Cremonese dicono "Se 'l Pòo l'è in schèena per l'Asèensa, per quaràanta dé el se sustèenta" (se il Po è in piena all’Ascensione, resta in piena per quaranta giorni).
Una variante scherzosa prevede però un’espiazione: “S’el piöf al dé de la Santa Crus el marscéss töcc i nus; ma se e cunfésset i to pecâ, te perduna ogni frâ” (Se piove il giorno della Santa Croce, marciscono tutte le noci; ma se confessi i tuoi peccati, ti perdona ogni frate). In Romagna troviamo “Par Sânta Cros e' sol e' va ben par la nos” (Per Santa Croce il sole va bene per la noce).
Katie Pertiet, “Lillà di maggio”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il popolo ha opinioni sanissime.
BLAISE PASCAL, Pensieri, 324
2 commenti:
Aggiungo alla raccolta questo proverbio:
Per l'Ascension
vée a tèra i agon
Per l'Ascensione
vengono a terra gli agoni
Nei giorni intorno all'Ascensione, festa mobile che di solito cade nel mese di maggio, gli agoni giungono quasi a riva per deporre le uova sui fondali ghiaiosi.
E' sempre un piacere leggerti, Daniele.
Un caro saluto
eugenia
Ottima questa aggiunta che riguarda la zona più lacustre del territorio brianzolo. Gli agoni che, poi, seccati al sole diventano i deliziosi "missultitt"...
Grazie, eugenia.
Daniele
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