giovedì 22 febbraio 2024

Tante danze nei rami


GIUSEPPE UNGARETTI

SENZA PIÙ PESO

Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,

Un'anima si fa senza più peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,

Le mani come foglie
S'incantano nell'aria…

Chi teme più, chi giudica?

(da Sentimento del Tempo, Vallecchi, 1933)

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Compare in questi versi uno dei temi ricorrenti nella poetica di Giuseppe Ungaretti: la nostalgia dell'innocenza perduta. Il ritorno in quello che è una sorta di Paradiso perduto, un giardino evidentemente, riporta la leggerezza nell'anima, anche le parole sembrano farsi più leggere e trasparenti in questo contatto con la natura, con l'essenza stessa del divino.

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CLAUDE MONET, "FIORI SULLA RIVA DELLA SENNA VICINO A VETHEUIL"

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Figlia indiscreta della noia, / memoria, memoria incessante, / le nuvole della tua polvere, / non c'è vento che se le porti via? // Gli occhi mi tornerebbero innocenti,/ vedrei la primavera eterna.
GIUSEPPE UNGARETTI, Sentimento del Tempo

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Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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