PABLO ANTONIO CUADRA
LA SIRENA
Non mi sono tappato le orecchie con la cera
né ho legato il mio corpo all’albero maestro.
Ho voluto amarla nelle sue acque
e dolcissimo fu il mio
canto tra gli scogli.
I miei desideri, remi senza mani,
inseguirono la sua schiuma.
Quante volte, navigante,
ho pesato la gioia e il dolore dei miei sogni
sulla bilancia dei suoi seni!
Ma sempre più a fondo.
Finché è salita la luna e ho guardato la sirena
galleggiare come Ofelia
sulle acque profonde.
(da Poesie con un crepuscolo sulla schiena, 1949)
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Il poeta nicaraguense Pablo Antonio Cuadra è un Odisseo che ce l’ha fatta: lui, seguendo la teoria di Oscar Wilde secondo cui “l’unico modo di liberarsi da una tentazione è cedervi”, non si è legato all’albero maestro, non si è turato le orecchie con la cera, ma si è buttato a capofitto tra le braccia della Sirena, cantando anzi con lei e per lei, ricavandone però alla fine soltanto un’illusione.
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RAFAL OLBINSKI, "SIRENA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Io non sono niente. /
A parte questo, ho tutti i sogni dell'uomo.
PABLO ANTONIO CUADRA, Poesie con un crepuscolo sulla schiena
Pablo Antonio Cuadra Cardenal (Managua, 4 novembre 1912 – 2 gennaio 2002), poeta, saggista, drammaturgo e critico letterario nicaraguense. Fondatore della rivista Vanguardia ed editore del quotidiano La Prensa, si oppose sia all’invasione statunitense sia alla dittatura di Somoza.
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