martedì 21 giugno 2022

In un giorno d’estate


GIUSEPPE PICCOLI

SE TI CHINI

Se ti chini
sul mondo che si divide
del mezzogiorno
o della mezzanotte
in un giorno d’estate
vedrai e udrai
le foglie cantare
nate da te
dallo spirito dell’albero
con mille ciliegie
o le albicocche
e vedrai sentirai capirai
palpitare le ciocche di capelli
della tua bella
che non sa parlare.
E capirai sentirai
gli anelli dell’aria
di sé in stelle mutare.

(da Poesia, Crocetti, 213, Febbraio 2007)

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Con il solstizio oggi alle 11.14 inizia ufficialmente l’estate, stagione che si celebra con feste sia pagane sia religiose (San Giovanni Battista). Un’atmosfera di forza e di splendore – estate deriva etimologicamente da aestas, che in latino indica il calore bruciante – celebrata in questi versi dal travagliato poeta veronese Giuseppe Piccoli.

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FOTOGRAFIA © LC-CLICK/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Luce diffusa, splendore. L’estate è essenziale e costringe ogni anima alla felicità
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ANDRÉ GIDE




Giuseppe Piccoli (Verona, 5 aprile 1949 – Napoli, 18 febbraio 1987), poeta italiano. Schizofrenico, nel 1981 uccise il padre e ferì la madre. Ricoverato in vari ospedali psichiatrici, nel 1987 si suicidò. La sua poesia rivela un desiderio di essere parte della natura per emergere dal ricordo alla contingenza della vita.


2 commenti:

OLga ha detto...

Non conosevo questo poeta!

DR ha detto...

Uno dei tanti poco o niente conosciuti che questo blog va cercando. Certo, la sua travagliata storia di vita non ha aiutato alla diffusione delle sue poesie.