lunedì 23 agosto 2021

Un’isola a te uguale


ODYSSEAS ELYTĪS

MONOGRAMMA, VII

Nel Paradiso ho disegnato un’isola
a te uguale e una casa sul mare.

Con un grande letto e una piccola porta
ho gettato un’eco nelle acque profonde
per guardarmi ogni mattina quando mi sveglio.

Per vederti a metà passare nell’acqua
e a metà piangerti nel Paradiso.

(da Monogramma, 1972 – Traduzione di Paola Maria Minucci)

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Spesso nei versi del poeta greco Odysseas Elytīs l’amore per la donna si manifesta sotto forma di ricordo: è apparentemente perduto, quindi va ricreato attingendo alla memoria e al sogno. Elytīs colloca la donna nel Paradiso, come una Beatrice dantesca: “Così ti ho visto e mi basta: / Il tempo è stato assolto intero / Nel solco che il tuo passaggio lascia / Perché come delfino inesperto la mia anima / Segua giocando con il bianco e l’azzurro!

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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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LA FRASE DEL GIORNO
Davanti ai miei occhi eri luce / Davanti all’Amore amore / E quando ti colse il bacio / Donna.
ODYSSEAS ELYTĪS, Orientamenti




Odysseas Elytīs, pseudonimo di Odysseas Alepoudellīs (Candia, 2 novembre 1911 – Atene, 18 marzo 1996), poeta greco, tra i maggiori Surrealisti, è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1979 per “il desiderio di libertà intellettuale e sviluppo della creatività, che traspare dalla sua poesia”.


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