giovedì 26 agosto 2021

Centenario di Nikolaj Gumilëv


Il 26 agosto di cento anni fa i bolscevichi fucilarono 57 persone con la falsa accusa di aver partecipato alla cospirazione monarchica del professor Tagantsev: tra di loro c’era il poeta Nikolaj Gumilëv, ex marito di Anna Achmatova, sposata nel 1910 e lasciata nel 1918. Bloccato a Parigi durante la Prima guerra mondiale, quando le brigate dell’esercito russo si ammutinarono e furono soppresse, decise di rientrare a San Pietroburgo – allora Pietrogrado - nonostante fosse anticomunista. Gumilëv non nascondeva le sue opinioni religiose e politiche: si battezzò apertamente, dichiarava in ogni occasione le sue convinzioni. In una serata di poesia, rispose al pubblico che era “un monarchico convinto".

Due viaggi in Abissinia, nel 1909 e nel 1913, caratterizzarono la vita di Gumilëv, portando l’esotismo nelle sue poesie. Nel 1912 annunciò la nascita dell’Acmeismo, corrente poetica di cui fu capofila e che proclamava la materialità e l'oggettività dei temi e delle immagini e l'accuratezza delle parole, in aperta contrapposizione con il Simbolismo: lo scopo ultimo dell’arte era quello di nobilitare la natura umana, trasformando i movimenti di vita imperfetta.

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OLGA DELLA -VOS-KARDOVSKAJA, "RITRATTO DI GUMILËV CON SFONDO AFRICANO"

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L’ELEFANTINO

Ora il mio amore per te è un elefantino,
venuto alla luce a Berlino o a Parigi,
che pesta le zampe di ovatta
nelle stanze del padrone del serraglio.
Non offrirgli panini francesi,
non offrirgli palle di cavoli,
può solo mangiare uno spicchio di mandarino,
una zolletta di zucchero o un confetto.
Non piangere, tesoro, se in una gabbia angusta
diverrà ludibrio della cattiva gente,
perché nel naso i commessi gli gettano
fumo di sigaro tra il ridere delle sartine.
Non pensare, mia cara, che venga il giorno
in cui, infuriato, spezzerà le catene,
fuggendo per le strade e calpestando
come un autobus la folla urlante.
Sognalo piuttosto verso il mattino,
avvolto di rame e broccato, con piume di struzzo,
come quello magnifico che un tempo
portò Annibale a Roma trepidante.

(da Colonna di fuoco, 1921 - Traduzione di Angelo Maria Ripellino)

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MI AVETE DATO UN ALBUM APERTO

ad  Anna Achmatova

Mi avete dato un album aperto,
vi cantavano corde di lunghi versi,
io lo portai via e, arrabbiato,
lungo il cammino chiusi di scatto la serratura.
Brutto segno! Mi tormentavo,
dinanzi a lui leggevo versi,
pregavo ma non si aprì,
era più spietato delle furie della natura.
E mi toccherà abituarmi
alla consapevolezza, colma di nostalgia,
che devo penetrarvi dentro
come nel vostro cuore – come un ladro.

Maggio 1917

(da Il falò, 1918 – Traduzione di Donata De Bartolomeo e Kamila Gayazova)

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Di Nikolaj Gumilëv sul Canto delle Sirene:


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LA FRASE DEL GIORNO
Non conosco questa vita – ah, essa è difficile / al mattino azzurro, al tramonto ombre blu.
NIKOLAJ GUMILËV




Nikolaj Stepanovič Gumilëv (Kronštadt, 15 aprile 1886 – San Pietroburgo [Pietrogrado], 26 agosto 1921), poeta e critico letterario russo. Fondatore dell'Acmeismo, affermava la vita e le conquiste della volontà. Le sue poesie, solenni e suggestive nella semplicità e chiarezza del verso, influirono sui poeti russi e sulla moglie Anna Achmatova. Accusato ingiustamente di attività antirivoluzionarie, fu fucilato dai bolscevichi.


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