giovedì 31 gennaio 2019

Beati i poeti e i pazzi


ALFONSO BREZMES

BEATUS ILLE

Beati quelli che si sanno felici,
perché quelli che lo sono senza saperlo
sono infelici.
Beati i mediocri,
perché possono scegliere due strade.
Beati quelli che non hanno letto Borges,
o la Yourcenar o Cortázar,
perché possono ancora farlo.
Beati i poeti e i pazzi
perché almeno credono di essere felici.
Beati quelli che ne hanno abbastanza
perché il loro bisogno non cresce
e il loro tesoro non cala.
Beati quelli che cercano la felicità
dove non si nasconde mai,
perché la loro cattiva vista gli riserva
la vera felicità
di poter continuare a cercare.

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Beatitudini della felicità potrebbero essere definiti questi versi del poeta spagnolo Alfonso Brezmes: un po’ come le beatitudini evangeliche, ma strizzando l’occhio anche all’oraziano “Beatus ille qui procul negotii” (Beato colui che sta lontano dagli affari) e al “Felici i felici” di Jorge Luis Borges, tracciano una via verso la felicità, che è sì accontentarsi di quello che si ha, ma soprattutto continuare a desiderare.
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ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE

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LA FRASE DEL GIORNO
Non dissetarti a tutte le fonti che trovi: la felicità sta nell'avere sempre sete
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NINO SALVANESCHI, Consolazioni




Alfonso Brezmes (Madrid, 1966), poeta spagnolo, fotografo e funzionario statale. La sua poesia è al tempo stesso colta e popolare, tanto da farlo apprezzare sia da critici e lettori tradizionali sia da un più largo pubblico. Il suo immaginario si nutre di riferimenti letterari (Baudelaire, Rilke…) ma anche di cinema e di cultura pop.


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